Betturri, umiliati da continui rinvii calendari Serie D

(ANSA) – ROMA, 07 SET – “Il campionato di Serie D è assai
importante e ha un’impronta nazionale. Sentiamo come
un’umiliazione che società di categorie inferiori abbiano già
calendari e gironi e stiano giocando, come l’Eccellenza con la
Coppa Italia. Situazioni paradossali alle quali non si mette mai
mano con regolamenti precisi, come l’abolizione dell’art.10
comma 52. Un campionato di Serie D per una giusta visibilità,
dovrebbe cominciare al massimo il primo settembre”.
    In attesa di sapere in quale girone della Serie D sia stata
messa la sua squadra, e quindi anche di conoscere il calendario,
il presidente del Trastevere Pier Luigi Betturri si è lasciato
andare a un duro sfogo durante la presentazione della maglie del
club del Rione per la stagione entrante, prodotte dal nuovo
sponsor tecnico Errea, lo stesso che, nella Capitale, ‘veste’
Athletica Vaticana.
    “E’ un’ulteriore umiliazione è stata perpetrata ai nostri danni
– ha detto ancora Betturri – con l’estromissione dei club di
Serie D dalla Coppa Italia Tim. Quest’anno il Trastevere avrebbe
avuto diritto, per la terza volta in cinque anni, a partecipare,
tuttavia questo diritto è stato cancellato”.
    Non poteva mancare una battuta sulla “enorme disparità” fra le
norme che regolano l’uso degli impianti sportivi fra Serie D e
Serie C, e che al Trastevere è costato il ripescaggio in terza
serie a causa della mancanza di impianti a norma, a Roma e
provincia e a parte lo stadio Olimpico, per poter disputare il
terzo campionato calcistico nazionale. Per risolverlo, e se una
parte del mondo politico locale manterrà certe promesse, il club
del Rione starebbe pensando di costruirsi un impianto di
proprietà in zona Eur, dove sorgeva il Velodromo Olimpico.
    Intanto Betturri ha voluto sottolineare una situazione
paradossale: “nessuna delle nove vincitrici dei vari gironi di
Serie D giocherà in casa in questa stagione – ha detto-. Il
Gozzano ha rinunciato, il Montevarchi giocherà a Pontedera, il
Trento a Salò, il Seregno a Busto Arsizio e il Messina a
Crotone. Ci vuole un decisa riforma, con una Serie C/1
professionistica a girone unico e una C/2 a due gironi con le
stesse regole della serie D”. (ANSA).
   

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