Bif&st, premio Meridiana a ‘Krejt e thirrin Rexhën’ di Deari

“Per il taglio intelligente, il
rigore della regia, il complesso di attori e per la
sceneggiatura sottile e ironica che racconta con maestria una
storia di resistenza e di speranza” la giuria del Bif&st
presieduta da Tahar Ben Jelloun ha scelto come miglior film
della sezione Meridiana ‘Krejt e thirrin Rexhën’ (Everybody
calls Redjo) del regista macedone Ibër Deari.
    L’assegnazione dei premi della sezione dedicata ai film
provenienti dai Paesi del Mediterraneo in anteprima italiana,
chiude stasera la sedicesima edizione del Bif&st. Il premio per
il miglior film è dedicato al sociologo del ‘pensiero meridiano’
Franco Cassano.
    La giuria, composta anche da Nadine Makram Wassef, Soudade
Kaadan, Antonella Gaeta e Roland Sejko, ha assegnato il premio
per la migliore fotografia a Roland Plante per Yunan di Ameer
Fakher Eldin, per “la potenza dell’immagine, capace di esplorare
l’intimità del protagonista in un paesaggio mutevole che ne
diventa metafora”.
    Il premio per il migliore attore protagonista è stato
assegnato a Fabrizio Ferracane per La Guerra di Cesare di Sergio
Scavio per “la capacità di rendere con soave leggerezza il
dramma che investe un uomo che dichiara guerra alla sua
sconfitta”. Miglior attrice protagonista
Angeliki Papoulia per Apkantia (Arcadia) di Yorgos Zois, per “aver interpretato un ruolo complesso e tragico con misura e
profondità”.
    La miglior regia a Gala Gracia per Lo que queda de ti, “la
regista ci ha conquistati con un film che si serve di un
linguaggio sincero e commovente per raccontarci del lutto e
delle sue conseguenze”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it