mercoledì, 13 Novembre 2024
Calcio:Riccardo Viola, ieri tra le pagine più tristi della Roma
“Per un uomo di sport e per un tifoso
della Roma, credo che ieri sia stata una delle pagine più
tristi: vedere la curva che alla fine del primo tempo toglie gli
striscioni e smette di fare il tifo. E non è andata via per
andare a contestare, ma si disperde e torna a casa. Ieri il
legame tra la Roma e i suoi tifosi ha subìto una brutta
sconfitta, non solo sportiva”. Così Riccardo Viola, figlio
dell’ex presidente giallorosso Dino Viola e attuale presidente
del Coni Lazio, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1,
sulla crisi della Roma, ora alla ricerca di un nuovo allenatore
dopo l’esonero di Juric. “A inizio anno abbiamo avuto Mourinho –
ricorda Riccardo Viola – ha trascinato la gente, è diventato la
Roma, si è assunto tutte le responsabilità e ha preso posizioni,
non tutte condivisibili. Poi è arrivato De Rossi, che
rappresentava la Roma e la romanità. La gente si è legata a De
Rossi e ha superato Mourinho. Il tradimento di De Rossi ha
creato una spaccatura enorme nel tifoso e nella società. Negli
ultimi 50 anni, la Roma è diventata competitiva quando era una
famiglia, con senso di appartenenza, con lo slogan ‘La Roma non
si discute, si ama’. A me spiace per Juric, è stato un signore
di passaggio. Non è mai stato presentato ufficialmente e se
leggete il comunicato di ieri non si parla di esonero. SI
ringrazia e basta. Juric è stata una meteora. Ora è giusto che i
Friedkin tornino a Roma. Non credo siano stati loro ad
allontanare De Rossi, ma ora facciano riflessione. L’augurio che
mi faccio è che scelgano una persona funzionale in termini di
valori”.
L’errore più grosso che non avrebbe commesso suo padre Dino? “Mandare via Daniele De Rossi. Lo avrebbe aiutato a riportare al
centro di tutto il valore della romanità. Non avrebbe vinto lo
Scudetto, ma sarebbe nata una Roma competitiva e amata. Ci
saremmo divertiti”.
Tra i nomi che stanno circolando, qual è il suo desiderio da
tifoso? “Il mio desiderio sarebbe quello di riportare De Rossi.
E se Ranieri fosse pronto ad assumere un ruolo in società,
avremmo due elementi di romanità. La Roma ha bisogno di
romanità”.
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