Cannes torna magica, “è l’inizio di una nuova era”

 “Ouvert”, “Open”: quasi un urlo per dichiarare aperto il 74/o festival di Cannes. E ben quattro standing ovation, al presidente di giuria Spike Lee, a Pedro Almodovar invitato a sorpresa, al regista di Parasite Bong Jooh Ho “poeta implacabile della natura umana” che da qui partì nel 2019 con la Palma per conquistare gli Oscar e soprattutto a Jodie Foster cui il regista spagnolo ha consegnato la Palma d’oro d’onore.
Tutti in piedi ad applaudire calorosamente nell’immensa sala del Grand Theatre Lumiere. Era un fragore certamente liberatorio, il senso tangibile, visibile, rumoroso della macchina del cinema che riparte. Così tutte le parole retoriche che in queste cerimonie di festival, da Cannes a Venezia, si sentono declamare stavolta avevano suoni più dolci, persino commoventi se vogliamo essere sentimentali. Una frase come ‘la magia del cinema’ quante volte ha risuonato? Eppure stasera è sembrata una frase potente e Jodie Foster in perfetto francese con il suo stile asciutto, ironico dopo averla pronunciata ci ha pure scherzato su “applaudite forte eh, siete tantissimi, forse non vedevate l’ora di uscire! Dopo mesi isolati nelle nostre piccole bolle, sofferenti, con una paura mortale, ora basta, basta pigiama, eccoci qui nei nostri bei vestiti, spegniamo le tv, oddio ci sarebbe la partita dell’Italia…”, ha detto.
Una ‘celebrazione del cinema’, ha detto Almodovar, come accade qui a Cannes quando in sala si ritrovano vicini di poltrona stellari da Hellen Mirren a Jessica Chastain, da Marion Cotillard e Adam Driver, i protagonisti del musical di Leos Carax ‘Annette’ che ha inaugurato il festival stasera. Annette, un dramma in rock sul successo che separa una coppia, sulla fama che rovina le relazioni, sulla fragilità degli artisti, sottolineato dalla colonna sonora degli Sparks.
Ma tutto è cambiato, “è l’inizio – ha detto Almodovar che ha finito il suo film Madres Paralelas – di una nuova era”.
Malgrado lo stop, la crisi, “il cinema è continuato, non si è mai fermato – ha proseguito Jodie Foster, in abito bianco – è un’arte in evoluzione continua, la creatività non si ferma mai e diventa immagine, che provoca, emoziona, ci tocca, ci trasforma.
Per tutto questo esprimo gratitudine al cinema”, ha proseguito mentre una clip mostrava le interpretazioni dell’attrice, regista, sceneggiatrice, produttrice che proprio a Cannes, adolescente attrice prodigio di Taxi Driver di Scorsese lasciava già il segno. Felice, sorridente, ferma, ritirando la palma ha citato “la donna che amo, Alexandra” e ha invitato al “ritorno in sala a godere del cinema, tutti insieme” e solo per un momento la sua voce si è incrinata.
Doria Tillier, l’attrice francese che ha condotto la serata ha presentato la giuria e ha invitato il presidente Spike Lee, in completo fucsia con sneaker ai piedi, a salire sul palco. Il primo giorno del festival è stato nel suo segno: dalla conferenza stampa di apertura è partito un grido “Questo mondo è diretto da gangster senza morale, da bastardi senza scrupoli – ha detto Lee -. Noi giuria siamo qui per criticare i film e voi giornalisti potete bene criticare queste cose e scriverne a più non posso”.
In occasione dell’apertura mascherine portate un po’ a scelta, chi si chi no, persino vietatissimi baci sul red carpet vista l’eccitazione della situazione. E tra gli invitati è sembrato in calo il tasso di super modelle che prima della pandemia avevano dominato gli ultimi anni la Montee des Marches, con alcune eccezioni come Candice Swanepoel in jumpsuit in oro rosa e la nostra Elisa Sednaoui in abito bustier verde. Avvistate tra gli ospiti la bellissima Andie MacDowell, la Mirren in giallo girasole con gioielli smeraldo, Carla Bruni aveva bagliori metallici come del resto Marion Cotillard, una luminosa sirena argento accanto al partner di Annette, Adam Driver. Il mix di glamour, politica e polemiche è un classico di Cannes: è stato così anche martedì. 
   

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