venerdì, 1 Novembre 2024
Casablanca Beats, l’hip hop contro le tradizioni
(ANSA) – BARI, 02 OTT – CASABLANCA BEATS (HAUTH ET FORT) di
Nabil Ayouch, già selezionato a Cannes 2021 in concorso e
passato ieri sera in Panorama Internazionale del Bif&st,
racconta molto bene, e con ritmo, un pezzo di vita del regista e
allo stesso tempo una certa realtà, ma ricalca altrettanto bene
molti stereotipi di questo tipo di film, o serie tv, che parlano
di riscatto, attraverso la danza o la musica, nelle periferie
del mondo.
Scritto dallo stesso Ayouch e da Maryam Touzani, ha come
protagonista l’ex rapper Anas (Anas Basbousi) che trova lavoro
in un centro culturale in un quartiere operaio di Casablanca.
Incoraggiati dal loro nuovo carismatico insegnante, i suoi
studenti cercano, poco a poco, di liberarsi dal peso delle
tradizioni restrittive con cui sono stati cresciuti. L’hip hop
è la musica rivoluzionaria per eccellenza, quella capace di
cambiare le cose e che in America ha dato voce per prima alla
cultura afroamericana. E i ragazzi lo seguono con efficacia,
anche se i problemi li hanno con i propri genitori e,
ovviamente, con certa cultura islamica integralista.
Girato nel centro culturale Les Etoiles de Sidi Moumen di
Casablanca, che Ayouch ha creato nel 2014 con la scrittrice Mahi
Binebine, il lungometraggio è ispirato a un laboratorio hip-hop
gestito dal rapper marocchino Anas Basbousi, che appare anche
nel film. “Quello che mi ha salvato quando stavo crescendo a
Sarcelles è stato un centro culturale dove ho imparato a ballare
il tip tap, cantare e fare teatro – ha detto il regista a
Variety -. Lì ho visto i miei primi film: Chaplin, Ėjzenštejn.
Questo è probabilmente il motivo per cui sono diventato regista
in seguito”. (ANSA).