Chi non usa tablet e pc a scuola legge meglio

(ANSA) – ROMA, 16 MAG – Gli studenti che non usano i
dispositivi digitali per attività scolastiche ottengono
risultati migliori in lettura; gli studenti che frequentano
scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da
famiglie benestanti hanno in media punteggi di lettura più alti
(+ 31 punti) rispetto a quelli che frequentano scuole dove c’è
una maggioranza di studenti provenienti da famiglie
economicamente svantaggiate. Questa differenza è, tuttavia,
inferiore a quella media internazionale (42 punti). E’ quanto
emerge dall’indagine dall’indagine Pirls 2021 presentata dalle
studiose Invalsi Margherita Emiletti, coordinatrice nazionale
dell’indagine e Laura Palmerio, responsabile area indagini
internazionali Invalsi e dal presidente di Invalsi, Roberto
Ricci. Nelle cinque aree geografiche italiane si va da nessuna
differenza significativa nelle aree del Nord Ovest e del Nord
Est, a 24 punti del Centro ai 44 e 46 punti del Sud e Sud Isole
rispettivamente. Inoltre, dallo studio si evince che il 53%
degli studenti frequenta scuole i cui dirigenti non denotano
problemi rilevanti legati al comportamento degli studenti,
mentre il 31% frequenta scuole con problemi minori e il 16%
frequenta scuole con problemi rilevanti. Come a livello
internazionale, anche in Italia gli studenti delle scuole in cui
non si riscontrano problemi rilevanti conseguono risultati medi
in lettura migliori (+ 20 punti) rispetto a quelli delle scuole
con problemi moderati o seri. Questa differenza di rendimento in
lettura è particolarmente significativa nel Sud, dove gli
studenti delle scuole senza problemi rilevanti hanno ottenuto
risultati superiori di 40 punti rispetto a quelli delle scuole
con problemi moderati o seri. La rilevazione Pirls 2021 è stata
compiuta in 50 Paesi nel mondo, compreso il nostro, in una fase
segnata ancora dalla pandemia. In Italia hanno partecipato alla
rilevazione 222 scuole, 442 insegnanti, coinvolgendo oltre 7.000
allievi e 5.000 genitori. (ANSA).
   

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