Christian De Sica, ‘che bello stare in una famiglia assassina’

Si misura l’unità di una famiglia
soprattutto quando si tratta di uccidere. Questa l’immorale
morale del film Ricchi a tutti i costi, scritto e diretto da
Giovanni Bognetti, che Netflix dal 4 giugno propone come sequel
della commedia Natale a tutti i costi. Questa volta la famiglia Delle Fave è a Minorca con
l’obiettivo di proteggere nonna Giulietta (Fioretta Mari) e i
suoi sei milioni di euro depositati in banca dalle grinfie
dell’opportunista Nunzio (Ninni Bruschetta), che ha sedotto
l’anziana donna e ha in programma di sposarla. E probabilmente
poi portarla con sé in Sud America e farla sparire in qualche
recondito anfratto del Rio delle Amazzoni. La figlia Anna
(Angela Finocchiaro) trascina marito (Christian De Sica) e
figli (Claudio Colica e Dharma Mangia Woods) in un folle piano:
uccidere il futuro sposo a pochi giorni dalle nozze, per salvare
la madre. Tra liti in famiglia, vecchi dissapori e tragedie
sfiorate, i killer improvvisati scopriranno ancora una volta che
il vero tesoro è essere una famiglia.
    “Che bello e divertente fare film in cui ci sono anche
cattivi – dice a Roma De Sica – con una famiglia che decide di
uccidere un uomo. Il primo è stato visto da più di venti milioni
di spettatori nel mondo, allora perché non farne un terzo?”. E
ancora l’attore, sui danni del politicamente corretto: “È un
vero guaio. Si fa ridere con il demonio, non con San Francesco.
    E pensare che in Piccola posta (film del 1955 di Steno, ndr)
Sordi suonava lo xilofono sulla testa delle vecchie. Parlando
con De Laurentiis ci siamo detti che se avessimo fatto oggi i
cinepanettoni ci avrebbero arrestato”.
   

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