mercoledì, 27 Novembre 2024
Cinema: I film rimarranno 90 giorni nelle sale italiane prima dello streaming
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Abbiamo parlato molto spesso della riduzione sempre crescente delle finestre cinematografiche, sia in America (il minimo è ora a 19gg) e recentemente il nuovo provvedimento firmato dalla ministra della cultura Roselyne Bachelot, che ha rivoluzionato le tempistiche delle finestre, dall’uscita in VOD ai canali TV in chiaro.
Nel corso del convegno Anica “La fabbrica delle immagini si ferma“, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha rivelato di aver firmato un decreto che prevede:
“90 giorni nelle sale prima di andare sulle piattaforme. Questo vale da sempre in Italia per i film italiani che hanno avuto contributi pubblici. Ora stiamo lavorando, un po’ come hanno fatto in Francia, per immaginare una norma che estenda la finestra anche a tutti i tipi di film, italiani e non italiani”.
Il ministro ha ricordato i recenti finanziamenti stanziati al settore e l’importanza della politica del Tax credit, sottolineando che è uno dei più forti in Europa:
“L’Italia è il Paese che per il mondo della cultura ha messo la cifra in assoluto più grande, anche in percentuale, di tutti i Piani nazionali di ripresa e resilienza: 7 miliardi. In particolare per cinema e audiovisivo è stato fatto un investimento molto forte che durerà diversi anni.
È un momento di esplosione del mercato, del cinema nel mondo e l’Italia ha anticipato e incrociato questo momento positivo con investimenti molto importanti sulle strutture, come 300 milioni per Cinecittà. E sulle politiche fiscali, attraverso il Tax credit, che è uno dei più forti in Europa. C’è molto ottimismo”.
Allargare la platea
Franceschini ha spiegato che uno degli obiettivi primari sarà allargare la platea del pubblico che va al cinema, citando l’iniziativa dei mercoledì a €2:
“Ci sono stati motivi di attrito, ma il 29% delle persone che frequentavano i mercoledì a due euro dicevano di non essere mai entrati in una sala cinematografica prima di allora. Questo significa allargare le platee”.
Quindi presumiamo che nei prossimi mesi verranno riprese iniziative simili.
Cita inoltre l’uso di altre iniziative offensive che avranno lo scopo di aiutare i produttori: “E metterli in condizioni di andare e comprare all’estero. Non bisogna lavorare solo in difesa. Se lavoriamo a livello europeo l’Europa può diventare il più grande produttore e consumatore di cinema e audiovisivo”.
Fonte Cinecittà