venerdì, 17 Gennaio 2025
Ciprì contro tutti. E boccia il cinema italiano
“Lavorare con Maresco? Mai più”, C’è
ancora domani? “Un filmettino”, Parthenope di Paolo Sorrentino “non mi è piaciuto e in Diamanti di Ferzan Ozpetek “ci stanno
troppe donne..”. Daniele Ciprì torna a scagliarsi contro il
cinema italiano. Con un paio di eccepibili eccezioni: Vermiglio
di Maria Del Pero, “lo promuovo, anche se non l’ho visto”. E
Salvo Ficarra in Zorro: “mi è piaciuto, ma io abolirei tutte le
serie televisive”.
Sono le carezze e le stilettate che il regista palermitano,
sceneggiatore e direttore della fotografia ha sparso nella
puntata numero 62 di Egoriferiti, il podcast disponibile su
YouTube e Spotify tutti i giovedì dalle 21, una conversazione
tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista
Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla
ricerca del punto più sincero del proprio essere.
E Ciprì, percorrendo la sua carriera, dalle tv locali a essere
un punto di riferimento tecnico per il cinema italiano e umano
per molti giovani che si avvicinano al mondo delle pellicole,
non si è risparmiato in critiche anche verso il collega Franco
Maresco, con cui ha condiviso anni di carriera. Anche per lui
parole di miele: “Non potremmo lavorare mai più insieme. Troppe
cose ci dividono ormai”.
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