domenica, 24 Novembre 2024
Ciro Grillo rinviato a giudizio per violenza sessuale
Ciro Grillo è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Tempio Pausania nell’inchiesta per la presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza all’epoca dei fatti 19enne che sarebbe avvenuta in Sardegna nel luglio del 2019 proprio a casa del comico genovese al termine di una serata passata in discoteca.
Una notizia che era nell’aria da alcune settimane ed arrivata dopo che, paradossalmente, a dare un’accelerata all’inchiesta è stato proprio il famoso video di Beppe Grillo in cui il leader grillino difendeva a spada tratta il figlio raccontando dettagli dell’inchiesta ancora sconosciuti. Fino a quel giorno infatti la vicenda era rimasta sotto traccia e pareva destinata ad esaurirsi con un nulla di fatto.
Con Ciro Grillo la Procura ha chiesto anche il rinvio a giudizio per i suoi tre amici, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia; la prima udienza è stata fissata per il 25 giugno prossimo.
Da alcune settimane si susseguono giorno dopo giorno novità, interviste, indiscrezioni da parte dei protagonisti dell’inchiesta e di quella serata. Sta di fatto che ora si passa dalle parole ai fatti, dalle voci sui giornali al processo in aula.
Processo che, inevitabilmente, avrà anche delle ripercussioni politiche.
Già il famoso video di Grillo aveva creato parecchio imbarazzo non solo tra gli esponenti degli altri partiti ma anche all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle e anche oggi quando è arrivata la notizia del rinvio a giudizio si erano diffuse notizie di una sospensione nel Consiglio dei Ministri in corso, come forma di protesta da parte degli esponenti del Movimento in quel momento a Palazzo Chigi. Voci poi rientrate. I problemi e le tensioni infatti riguardavano uno dei punti all’ordine del giorno: il rafforzamento del Ministero per la Transizione Ecologica.
Ma la tensione politica-giudiziaria resta altissima.