giovedì, 6 Febbraio 2025
Claire Simon, ‘nei miei film racconto la realtà del mondo’
(ANSA) – CARBONIA, 05 MAG – E’ tra le protagoniste del
rinnovamento del cinema del reale d’oltralpe e ha contribuito
anche alla nascita di questa definizione. Claire Simon, ospite
internazionale, è stata accolta con grande entusiasmo al
Carbonia Film Festival da un numeroso pubblico. Inglese di
nascita, cresciuta in Francia, regista di documentari e film di
finzione, ha dato il via alla rassegna nella città del Sulcis.
Quattro giornate, fino al 7 maggio, dedicate al cinema del reale
tra proiezioni, incontri e masterclass, con al centro i temi del
lavoro, migrazioni, ma anche territorio e nuove generazioni.
La cineasta, che nella sua lunga carriera ha aperto uno
spaccato su piccole e grandi storie del quotidiano, ha
incontrato i ragazzi e le ragazze del progetto Carbonia Cinema
Giovani, insieme agli studenti e alle studentesse delle scuole
del territorio. Momento clou è stata la proiezione, seguita dal
dibattito, del suo “Il figlio del droghiere, il sindaco, il
paese e il mondo”.
Simon per tre anni compie un lavoro di osservazione della
vita del villaggio agricolo di Lussas, documentando la
quotidianità e la genesi della piattaforma streamingTënk, nata
proprio a Lussas e dedicata al documentario d’autore. “Film che
fa riflettere su quanto la spinta idealistica e la progettazione
culturale possano scontrarsi con la realtà di un mondo complesso
e di difficile lettura”, spiega Francesco Giai Via, direttore
artistico del Festival.
“Amo dare vita a film che raccontano le realtà del mondo,
delle grandi come delle piccole realtà, a loro volta
attraversate dal mondo – svela la regista – Quella del borgo
agricolo di Lussas, al centro del mio film, come quella di
Carbonia, con la sua vocazione industriale. Io stessa – confessa
Simon – sono cresciuta in un villaggio del sud della Francia. I
villaggi, i piccoli centri, si aprono alle realtà esterne, ad
esempio con le feste di paese, importante momento di accoglienza
e confronto. Ogni realtà – chiarisce – nasconde storie di grande
umanità da portare alla luce, momenti di scambio e confronto,
quello con i giovani non deve mai mancare”. (ANSA).