Cocaina rosa (2C-B) la nuova droga dei super ricchi

Nel mondo delle sostanze stupefacenti c’è un nuovo oggetto del desiderio per i suoi consumatori, la “cocaina rosa”, una droga ormai sempre più diffusa che con gli effetti della normale polvere bianca ha nulla a che fare. Per i chimici 2C-B o 4-bromo-2,5-dimetossi-feniletilamina, per i meno esperti di nomenclatura viene chiamata, appunto, “cocaina rosa” o anche “tusi” (dalla pronuncia inglese di ‘2C’).

Si tratta di una sostanza totalmente sintetica che genera visioni e distorsioni della realtà che richiamano i colori accesi dei cartoni animati. Una droga per sballarsi, una droga pericolosa e anche molto costosa. Più della cocaina, al punto da essere definita la “droga dell’alta società”, infatti, il costo si aggira attorno alle 400 euro a dose. Insomma, stiamo parlando di una droga il cui valore, come appurato dalla Guardia di Finanza di Varese che ha da poco compiuto uno dei primi sequestri in Italia, si aggira in purezza attorno ai 150 mila euro al kg

La “cocaina rosa” non si trova facilmente sul mercato; viene sintetizzata soprattutto nei laboratori dei Paesi sudamericani e produce sugli assuntori effetti molto più potenti rispetto alla coca bianca. Viene tinta con un colorante alimentare per distinguerla dalle altre polveri e spesso profuma di fragola. Sul mercato è venduta come uno stimolante più esclusivo della cocaina, grazie al suo colore inconfondibile, facendola diventare più un brand che una sostanza specifica.

La sostanza era diventata popolare anche negli anni ’70 e ’80, quando ha avuto inizio la moda delle droghe sintetiche. Fu sintetizzata dalla 2,5-dimetossibenzaldeide da Alexander Shulgin nel 1974, come riporta Wikipedia. È considerata uno dei migliori farmaci per questo scopo, per via della sua breve durata e la relativa assenza di effetti collaterali. Diventando in breve popolare tra le comunità mediche, lasciò l’ambito clinico diventando presto una popolare sostanza ricreativa utilizzata come sostituto MDMA o come psichedelico (a dosi più alte di quelle terapeutiche).

Per diversi anni, fu venduta nei Paesi Bassi sotto forma di pasticche predosate, fino a quando non venne aggiunta nella Lista della cosiddetta Opium Law, diventando di fatto illegale. Non avendo mai causato incidenti, divennero in breve popolari i suoi analoghi come la 2C-I, la 2C-T-2 e la 2C-T-7, che in quel momento non erano illegali nei Paesi Bassi. Dopo un breve periodo di vendite, anche queste nuove sostanze vennero presto aggiunte alle liste delle sostanze controllate e dal 2 luglio 1995 sono considerate del tutto illegali.

Da qualche decennio viene utilizzata da alcune tribù sciamaniche del Sudafrica in sostituzione delle tradizionali “erbe magiche” nel corso dei loro riti religiosi. E – com’era prevedibile che accadesse – viene utilizzata anche nella scena rave, comunemente confusa ed eventualmente venduta, come ecstasy (MDMA), data la sua similarità di effetti. Che sono pericolosissimi perché, in alcuni casi, la mancanza di controllo causata da questo stupefacente provoca terribili attacchi di paura o panico, proprio come fa l’LSD.

Nel corso degli anni gli esami di laboratorio hanno dimostrato che il mix che compone la sostanza può contenere un ampio spettro di droghe, come benzodiazepine, metanfetamina e catinoni sintetici. Ma i suoi ingredienti dipendono anche dal “cuoco” in questione che la prepara, facendo sì che il risultato diventasse imprevedibile per esprimere un’analisi che la possa etichettare con facilità.

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