sabato, 23 Novembre 2024
Come morire di cimici e disturbo schizoaffettivo
Il corpo di Lashwan Thompson è stato ritrovato, totalmente ricoperto da cimici da letto, all’interno di una cella dell’ala psichiatrica del carcere di Atlanta in Georgia. L’ufficio del medico legale della contea di Fulton ha indicato la causa della morte come indeterminata. Il rapporto elencava il disturbo schizoaffettivo, il disturbo bipolare e l’esacerbazione acuta di cui soffriva Thompson come “altre condizioni”. Lashwan era in custodia con l’accusa di aggressione per reato minore dal giugno 2022 ed era ospitato nell’ala psichiatrica del carcere a causa dei suoi problemi di salute mentale. Abbiamo chiesto alla nostra Profiler, la dottoressa Cristina Brasi, di farci un quadro della situazione psichica in cui versava Thompson.
Il disturbo schizoaffettivo rappresenterebbe una sorta di ponte tra la schizofrenia, di cui sono presenti deliri e allucinazioni, e i disturbi dell’umore. Nello specifico i disturbi dell’umore di Thompson parrebbero essere ascrivibili al bipolarismo, comprendente episodi maniacali alternati a episodi depressivi maggiori. L’alternanza tra fasi maniacali e fasi depressive si presenterebbe però sempre in associazione ai sintomi psicotici, mentre i sintomi psicotici si manifesterebbero anche al di fuori delle fasi umorali. Durante l’episodio depressivo maggiore l’umore risulterebbe essere estremamente basso per la maggior parte del tempo, al punto da compromettere significativamente tutti gli ambiti della vita quotidiana a causa della perdita di interesse e del piacere nello svolgere le attività di tutti i giorni. Potrebbero presentarsi variazioni di peso, disturbi del sonno, sentimenti di svalutazione e colpa, ridotta capacità di concentrazione, pensieri di morte e ideazione suicidaria. Durante l’episodio maniacale l’umore sarebbe invece persistentemente alto, espanso con modalità esagerate e inopportune, con un illimitato entusiasmo per le interazioni sociali e lavorative, sarebbero inoltre presenti un aumento dell’energia e delle attività quotidiane. L’umore predominante risulterebbe essere spesso alterabile e contraddistinto da un’alternanza tra euforia e irritabilità. I sintomi depressivi o maniacali potrebbero verificarsi prima dell’esordio della psicosi, durante gli episodi psicotici e dopo la cessazione della psicosi. Gli elementi ascrivibili al disturbo schizofrenico competerebbero deliri e allucinazioni. I deliri sono idee fisse o palesemente bizzarre, basate su percezioni errate a cui il soggetto crede nonostante le evidenze della loro irrazionalità. Le allucinazioni sono invece delle percezioni vivide e chiare che si manifestano senza uno stimolo esterno reale, senza il controllo volontario di chi le sperimenta e nel contesto di un apparato sensoriale sano. Il pensiero e l’eloquio sono disorganizzati per cui potremmo trovare incoerenza, risposte non adeguate, ecolalia (ripetizione automatica di suoni e parole altrui), deragliamento e schizoafasia (un linguaggio dissociato che viene articolato con parole incomprensibili). Sarebbero altresì presenti diminuzione dell’espressività e dell’affettività, abulia e anedonia (mancanza di interesse e di piacere nell’intraprendere le normali attività quotidiane), asocialità, comportamenti motori anomali e mutismo, sino ad arrivare alla catatonia, ovvero una riduzione marcata della reattività agli stimoli esterni.
La dottoressa Denise Gemmellaro, entomologa e docente di scienze forensi alle Kean University (USA), ha inquadrato le caratteristiche delle cimici da letto e i loro reali effetti sulla salute.
“La cimice da letto (Cimex lectularius) è un insetto appartenente alla famiglia Cimicidae. Gli adulti sono circa 5mm, di forma ovale, tuttavia, dopo essersi nutriti, le loro dimensioni e il loro peso corporeo possono aumentare in maniera significativa. Le cimici sono generalmente attratte dal calore del corpo umano e dall’anidride carbonica emessa durante la respirazione; questi elementi permettono all’insetto di localizzare l’ospite e per questo si trovano molto comunemente nei letti. Le cimici si nutrono prevalentemente di notte, mentre durante il giorno rimangono spesso nascoste; con il loro apparato boccale perforano la pelle dell’ospite e contemporaneamente succhiano il sangue e iniettano sostanze vasodilatatorie e anticoagulanti per facilitarne l’uscita. I loro morsi sono generalmente indolore e ci si accorge di essi solo dopo che la cimice ha completato il pasto e si è allontanata. Nonostante la presenza e l’attività di cimici da letto sia una condizione da non sottovalutare in termini di igiene e salute pubblica, le conseguenze mediche legate a questi insetti sono difficili da valutare. Dalla letteratura, nello specifico da una review del Dr. Goddard e del Dr. deShazo (2009), si evince una mancanza di studi incentrati sugli effetti delle infestazioni da cimici sulla salute umana; la maggior parte dei dati sembra concentrarsi sulle reazioni allergiche dei morsi e sui relativi trattamenti, ma si tratta maggiormente di casi singoli e non di studi clinici. Da questi casi si evince che spesso i morsi di cimici non danno alcuna reazione; quando una reazione è presente, questa è di tipo cutaneo, spesso associata a prurito, e si risolve generalmente in pochi giorni. Sono state documentate delle reazioni di tipo sistemico (asma, orticaria e anafilassi), ma anche in questo caso si tratta di segnalazioni di casi singoli. Inoltre, esistono dati sulla trasmissione di malattie da parte di cimici, ma la loro trasmissione effettiva non è chiara. Non è chiaro infatti se gli agenti patogeni assimilati da questi insetti tramite il sangue di cui si nutrono siano in grado di replicarsi all’interno del loro sistema digerente, e se questi siano poi ritrovabili nelle loro feci. Il trattamento dei morsi da cimice spesso si concentra sulle reazioni cutanee e su interventi sull’ambiente circostante. Per le prime, vengono generalmente usati farmaci anti-prurito o corticosteroidi; qualora i morsi diventassero infetti, al trattamento si possono aggiungere creme antibiotiche o antibiotici sistemici. Le reazioni di tipo sistemico invece, vengono generalmente trattate come ogni altra anafilassi causata da morsi e punture di insetti, con antistaminici, epinefrina e corticosteroidi. La seconda linea di trattamenti si focalizza sull’eradicazione delle cimici dall’ambiente utilizzando metodi chimici e non-chimici. I primi comprendono varie categorie di pesticidi (tra i più comuni ci sono piretrine e piretroidi), che a causa della loro tossicità non possono essere direttamente applicati negli ambienti urbani e domestici. Tra i metodi non-chimici, ci sono la pulitura di materassi e altre superfici tramite aspirapolvere, trattamenti con vapore ed alte temperature e, in alcuni casi, la completa sostituzione di tutte gli elementi domestici in cui si registra la presenza di cimici. Infatti, la completa eliminazione delle cimici da letto è molto difficile e spesso, gli interventi messi in atto per eradicarle non hanno successo. Nonostante ci sia molta attenzione su questi insetti sia da parte della comunità entomologica che da quella della salute pubblica, non sembrerebbe ci siano dati sufficienti per valutare gli effetti che le cimici da letto possono avere sulla salute umana; le pubblicazioni disponibili riportano casi singoli, nei casi di soggetti multipli esposti ai loro morsi, solo circa il 30% di questi sviluppa reazioni cliniche, spesso cutanee. L’impatto maggiore che questi insetti sembrerebbero avere sull’uomo appare quindi non medico, ma collegato ai contesti sociali e igienici in cui i soggetti esposti ai loro morsi vivono.”
Diverse sarebbero invece le conseguenze in termini di salute mentale. Secondo una ricerca (Ashcroft et al., 2015) condotta su un campione di 51 articoli scientifici relativi agli effetti psichici collegati alle infestazioni di cimici da letto, inclusi gravi sintomi psichiatrici, sembrerebbe probabile che vi siano conseguenze sulla salute mentale per coloro che sono stati colpiti da tale tipologia di infestazione. Gli insetti potrebbero evocare, in alcuni individui, un senso di angoscia, paura, ansia, un aumento della frequenza cardiaca e una compromissione del funzionamento. È stato riscontrato che, le infestazioni di cimici da letto, potrebbero portare a conseguenze quali nervosismo, ansia e insonnia. I sintomi di disagio psicologico potrebbero manifestarsi come una reazione acuta a una situazione stressante. Quando un individuo è in grado di far fronte alla situazione di disagio, questi sintomi risulterebbero transitori consentendo il ritorno del soggetto a un normale funzionamento. Nelle popolazioni vulnerabili, ad esempio in individui geneticamente predisposti alla malattia mentale o che presentano fattori di stress psicosociali aggiuntivi, questi sintomi potrebbero invece progredire trasformandosi in manifestazioni psichiatriche più gravi quali aggressività, psicosi e/o comportamento suicidario. Il fattore stressante, nella fattispecie l’infestazione, potrebbe anche agire come fattore precipitante o perpetuante nell’insorgenza o nel peggioramento di disturbi psichiatrici diagnosticati.
L’esposizione ad ambienti infestati da cimici del letto sarebbe stata associata a una varietà di conseguenze psicologiche. Tra le pubblicazioni oggetto di analisi il 54,9% riferivano disagio psicologico e stress causati dai morsi, nonché incubi e flashback conseguenti all’infestazione. Il 50,9% delle vittime di frequenti morsicate di cimici del letto avrebbero sviluppato una serie di sintomi psicologici e comportamentali tra cui disturbi del sonno, insonnia, cambiamento di umore, nervosismo, panico, agitazione, ipervigilanza (per allontanare l’insetto dal proprio corpo), delusione, sintomi simili a PTSD (Post Traumatic Stress Disorder) e disfunzione socio-occupazionale. Nel 74,5% le infestazioni persistenti e croniche di cimici del letto avrebbero innescato l’insorgenza di sintomi o disturbi psichiatrici tra cui ansia, depressione, PTSD, fobia e psicosi anche in chi non risultava essere affetto da psicopatologia psichiatrica. Le infestazioni di cimici da letto comporterebbero inoltre il peggioramento delle condizioni preesistenti in alcuni pazienti con disturbo bipolare, schizofrenia, depressione e ansia, come nel caso di Thompson. L’elemento più preoccupante concernerebbe il fatto che, le cimici da letto, potrebbero aumentare il rischio di suicidio, oltre che esacerbare disturbi cognitivi e malattie mentali gravi o persistenti, in quanto il soggetto vittima dell’infestazione potrebbe non possedere le abilità necessarie per far fronte a tale condizione.