Comincia la settimana del Decreto Energia e sarà difficile accontentare tutti

Un decreto energia, che stando alle ultime bozze, conterebbe poche novità per le famiglie e le imprese contro il caro bollette. Il testo del documento dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedì 2 maggio, ma se non ci saranno sostanziali aggiunte, le famiglie italiane non riceveranno nuovi aiuti per fronteggiare l’emergenza energetica. Al momento infatti il testo può contare solo su un’estensione del decreto Ucraina sui bonus sociali per l’elettricità e il gas per chi ha un Isee di massimo 12.000 euro l’anno. La novità prevederebbe per tutti i soggetti che rientrano in questa categoria e hanno pagato le bollette, prima di ottenere la certificazione ideona della propria situazione economica che dava diritto al bonus sociale, una compensazione automatica che potrà essere accreditata nella prossima bolletta. E con questa finiscono, almeno stando al testo della bozza, le misure a favore delle famiglie.

Per quanto riguarda le imprese la situazione non migliora tanto. Lato energia non sono previste agevolazioni, spazio è invece dato ai crediti di imposta. Si parla infatti di aumentare la misura per gli investimenti in beni immateriali 4.0 (software, piattaforme, applicazioni per progettazioni, ecc), elevandola al 50% se la spesa per questi è stata fatta entro il 31 dicembre 2022 o il 30 giugno 2023, a condizione che al 31 dicembre 2022 l’ordine dell’attrezzatura risulti accettato dal venditore e ci sia stato un pagamento degli acconti almeno pari al 20% del costo totale. Il governo si è poi concentrato sul credito di imposta anche per le piccole e medie imprese, con il fine di rendere più efficace il processo di trasformazione tecnologica e digitale, con specifico riferimento alla qualificazione delle competenze del personale. In questo caso si vorrebbero alzare le attuali aliquote del credito d’imposta del 50 % e del 40 % al 70% e al 50 % “a condizione che le attività formative siano erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione”, si legge nel testo della bozza. Sempre per le imprese sarebbe poi stata prevista la creazione di un fondo per il potenziamento dell’attività di attrazione degli investimenti esteri per il triennio 2022-2024, con dotazione iniziale di 5 milioni di euro per ciascun anno. L’obiettivo riguarda la realizzazione di iniziative di ricognizione per cercare potenziali investitori strategici esteri.

Previsti inoltre anche i “Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese”. Si mira dunqua a promuovere l’interdisciplinarietà dei corsi di studio e la formazione di profili professionali innovativi, oltre che di migliorare e ampliare l’offerta formativa, anche attraverso l’integrazione con attività di ricerca e innovazione. “Le università, nell’ambito della propria autonomia, possono promuovere la stipula di patti territoriali per l’alta formazione, di seguito patti, con imprese ovvero enti o istituzioni di ricerca nonché con altri atenei e amministrazioni pubbliche”, precisa la bozza.

Diverse misure sono poi state destinate alla costruzione di fonti alternative di approvvigionamento di gas. Obiettivo è incrementare le unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione e le relative infrastrutture. Nel testo viene previsto che il presidente della regione, interessata dalla localizzazione del nuovo impianto, verrà nominato commissario straordinario per l’autorizzazione delle opere e delle infrastrutture connesse. Per svolgere l’attività il commissario si potrà avvalere delle amministrazioni centrali e territoriali competenti, senza però prevedere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. “Qualora, nell’ambito del procedimento di autorizzazione, si manifesti l’impossibilità di giungere tempestivamente alla conclusione del procedimento medesimo, il commissario straordinario può essere revocato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”. E in questo caso il procedimento di autorizzazione sarà proseguito dal Ministero della transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani. Sempre lato energia green la bozza prevede che le aree designate come idonee secondo il decreto legislativo n.199/2021 sono considerate tali di “diritto anche per le infrastrutture elettriche di connessione degli impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili e per lo sviluppo della Rete elettrica di trasmissione nazionale qualora strettamente funzionali all’incremento dell’energia producibile da fonti rinnovabili”. Previste infine misure per migliorare le prestazioni di esercizio di linee esistenti in corrente continua, funzionali al trasporto delle energie rinnovabili, e disposizioni per assicurare lo svolgimento del Giubileo della Chiesa cattolica nel 2025, oltre che la gestione dei rifiuti di Roma.

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