Covid, polmoniti, lockdown e vaccini: problemi pesanti anche per gli occhi

Maculopatie, cataratte, abbassamento della vista, occhi rossi, uveiti e altri problemi oculistici. Sono le eredità della pandemia, sia della malattia da Sars Cov 2 in sé (e soprattutto delle sue diffusissime complicazioni polmonari) che dei lunghi periodi di lockdown, inchiodati ai computer e agli schermi televisivi, e sotto costante stress oculare.

La salute degli occhi degli italiani potrebbe andare molto meglio, sostiene il dottor Claudio Savaresi, responsabile del Centro del Benessere Visivo di Palazzo della Salute e responsabile dell’Unità di Oculistica del Policlinico San Marco, struttura bergamasca del Gruppo San Donato: “Durante il periodo del Covid” spiega il medico “che ovviamente comprende anche i mesi della campagna vaccinale, si sono manifestate diverse patologie oculari, in numero superiore rispetto a quanto fosse stato evidenziato prima. Parlo per esempio di forme di cataratta abbastanza precoci, e cataratte secondarie, che sono quelle che si manifestano dopo aver tolto il cristallino naturale e averlo sostituito. Inoltre, la pericolosissima “tempesta di citochine” che colpisce chi contrae il Covid in forma grave può causare trombi che possono spostarsi nel circolo sanguigno e raggiungere arterie, vene e capillari oculari. Sono anche osservazioni sul campo, che in molti in oftalmologia stiamo riscontrando. Dobbiamo tenerne conto”.

UVEITI E VACCINI

Riguardo alle uveiti e recrudescenze delle stesse, sono stati segnalati anche 21 casi –nella letteratura sottoposta a revisione – verificatisi nelle settimane successive alla vaccinazione con Pfizer: percentuali ovviamente bassissime ma che comunque vanno annoverate. Da notare, inoltre, come le uveiti rientrino da sempre anche tra gli effetti collaterali di altri vaccini, come quelli contro l’epatite B o il papilloma virus: niente di nuovo o di inaspettato, quindi: “E ovviamente nulla a confronto dei danni da Covid-19 e nulla che possa inficiare l’utilità della campagna vaccinale, senza la quale non saremmo qui a parlare dei problemi dell’occhio” continua Savaresi “Anche perché sono stati tutti casi brillantemente risolti. E’ stato rilevato anche qualche caso isolato di neuropatia ottica, ma sono davvero eventi molto rari, quindi con una percentuale rischio-beneficio assolutamente a favore del vaccino. Teniamo anche presente che durante il Covid, verificandosi numerose bronco-polmoniti, era molto facile riscontrare poi problemi oculari, data la forte correlazione tra la patologia polmonare e quelle dell’occhio. Possiamo quindi dire che erano effetti secondari della principale complicazione del virus. Dopo la malattia abbiamo affrontato una grande problematica legata a occhi rossi e congiuntiviti, e a tempi lunghi abbiamo evidenziato anche una serie di cataratte particolari, retro lenticolare alla lente artificiale che erano state impiantate. Probabilmente affronteremo in futuro tutta una serie di strascichi dovuti anche al long covid, emergenza sanitaria della quale ancora si sa troppo poco”.

STILI DI VITA E SALUTE DELL’OCCHIO

Sicuramente, occorrerebbe anche una revisione degli studi internazionali, per meglio comprendere i danni che la pandemia potrà ancora creare ai nostri occhi, con le necessarie ricadute –non solo di salute pubblica, ma anche di spesa- sul sistema sanitario nazionale.

“Il fatto che da “semplici” esami, per esempio sulle cataratte, si possa quasi con certezza affermare se il paziente ha fatto o meno il Covid” prosegue Savaresi “è sufficiente per capire quanto questo nuovo virus con tutte le sue conseguenze abbia impattato sulla nostra salute generale e su quella degli occhi. Di certo anche i lockdown hanno avuto il loro peso, soprattutto ovviamente nelle fasce di popolazione degli over 60, costringendo ad interrompere le attività fisiche, aumentando il sovrappeso e i valori pressori e giocoforza spingendo le persone a trascorrere molto tempo davanti agli schermi di tv, smartphone e computer”.

IN VISTA DELL’AUTUNNO

A livello di Covid, le patologie Con la diffusione di Omicron e l’affacciarsi di nuove varianti, per fortuna al momento non eccessivamente preoccupanti, occorre sicuramente essere prudenti e dedicare ai nostri occhi tutta una serie di attenzioni in più, per esempio sottoponendosi a visite di controllo anche in assenza di disturbi particolari : “E’ fondamentale curare la salute dell’occhio” conclude Claudio Savaresi “prestando attenzione a ogni cambiamento dello status di vista e benessere oculare. Perché trascurare la prevenzione, come fatto –giocoforza- durante i mesi più oscuri della pandemia, può peggiorare la situazione. Andando incontro alla stagione invernale ci aspettiamo sicuramente un aumento dei casi di Covid, e con essi anche un peggioramento della salute dei nostri occhi”.

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