mercoledì, 27 Novembre 2024
Cucinotta, Gli agnelli possono pascolare film sui confini
“È un film attuale sui confini
materiali e spirituali, ma anche un lavoro molto ironico che
parla di giustizia, razzismo e integrazione”. Così Maria Grazia
Cucinotta parla de Gli agnelli possono pascolare in pace
di Beppe Cino, già in concorso al Bif&st nella sezione
competitiva Italia FilmFest 2024/Nuovo cinema italiano e in sala
dall’11 aprile con Draka Distribution.
Il film dall’animo pugliese, ambientato com’è tra i suoi olivi
secolari, racconta la Madonna del paese che appare in sogno ad
Alfonsina Milletarì (Cucinotta), una singolare bidella che ama i
film di Pier Paolo Pasolini.
La cosa curiosa è che questa Madonna appare più volte nei sogni
di Alfonsina e, parlando con accento straniero, le chiede aiuto
perché si trova sepolta sotto un albero di carrube. La bidella
si rivolge così al fratello Saverio (Massimo Venturiello), con
cui non parla da molti anni, che comincia a scavare senza
trovare nulla.
Ora il problema è che l’albero è esattamente al confine con il
terreno dei Malavasi e tra le due famiglie i rapporti sono tesi
da tempo. Ma alla fine, dopo tanto scavare, la statua di una
piccola Madonna torna alla luce rivelando un inaspettato segreto
familiare.
“Questo film è un giallo metafisico teso al superamento di una
cultura ossessionata dal feticcio della proprietà e del confine
– dice il regista-. Una ricerca dove la potente leva del sacro
porta alla luce antichi misfatti per descrivere un presente
succube di pregiudizi che individuano nell’altro, nello
straniero, un nemico. Un racconto morale che fa ricorso al
realismo magico per affermare che davvero si può cambiare
qualcosa. Perché da sempre è il cambiamento la logica profonda
di ogni storia”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA