Cybercrime, gli hacker usano Halloween per rubare i dati

(ANSA) – MILANO, 28 OTT – Come accade per ogni evento di
portata globale, anche Halloween non è esente dalle operazioni
dei criminali informatici. I ricercatori dell’agenzia di
sicurezza informatica Bitdefender, hanno individuato nelle
ultime settimane una campagna globale che sfrutta la festa
derivata dagli Stati Uniti per tentare di ingannare gli utenti
online e rubare i loro dati. Gli esperti hanno individuato
migliaia di email che tirano in ballo anche marchi famosi per
spingere i navigatori a cliccare sui link o a inserire i dati
delle carte di pagamento su siti fasulli, con la conseguenza di
regalare tali informazioni agli hacker. “Anche se le newsletter
e le email relative all’eCommerce possono essere legittime, ci
sono molti negozi online fasulli che attirano gli utenti con
grandi sconti per prodotti relativi a Halloween. Gli argomenti
delle email di spam spaziano da quelli più comuni, come le
decorazioni, i costumi, le caramelle, fino ad argomenti
particolari, come la ricerca dell’amore” spiegano da
Bitdefender. La maggior parte dei messaggi è in inglese ma i
sistemi della compagnia hanno rilevato anche contenuti tradotti
in italiano e pensati apposta per il pubblico nostrano.
    L’analisi di un’email con soggetto “Halloween-Special” ricevuto
da utenti in Germania ha dimostrato come si trattasse in realtà
di una truffa per ingannare i destinatari, facendogli credere di
essere i fortunati finalisti di un’estrazione di bibite
organizzata dal dipartimento delle lotterie di Berlino. Un’altra
campagna invita i destinatari a ricevere gratuitamente una
confezione di cioccolato di un noto marchio per Halloween del
valore di 100 euro. Come spiegano da Bitdefender: “Per evitare
di cadere vittima dei criminali informatici è necessario fare
attenzione alle vendite lampo che spingono a prendere decisioni
rapide, diffidare dei metodi di pagamento insoliti ed essere
cauti se si intende fare acquisti su siti web sconosciuti,
attenendosi a quelli conosciuti, per non pentirsene in seguito”.
    (ANSA).
   

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