Da ansiolitici a sedativi, negli Usa boom di casi di abuso tra i giovani

I casi di disturbi causati dall’uso ricorrente di farmaci sedativi, ipnotici e ansiolitici negli adolescenti e nei giovani adulti sono aumentati di 3-5 volte in meno di 20 anni. Lo rivela uno studio condotto tra la Harvard di Boston e la Rutgers Health e pubblicato su Addiction, che ha esaminato le diagnosi di questi disturbi negli adolescenti e nei giovani adulti tra il 2001 e il 2019.
    I sedativi, ipnotici e ansiolitici sono utilizzati per trattare una serie di condizioni, tra cui i disturbi del sonno e l’ansia. Secondo Harvard Health, l’uso costante di questi farmaci può portare a una maggiore assuefazione, il che significa che i pazienti assumono via via dosi più elevate per ottenere gli effetti voluti. Per alcuni, un uso problematico di questi farmaci può portare a una significativa difficoltà e sofferenza. Quando ciò accade, ai pazienti può essere diagnosticato un disturbo da uso di sedativi, ipnotici o ansiolitici, che si stima riguardi 2,2 milioni di americani, secondo i dati del National Survey on Drug Use and Health.
    Utilizzando dati su quasi 7 milioni di adolescenti e giovani adulti nel 2001 e di 13 milioni di adolescenti e giovani adulti nel 2019, i ricercatori hanno esaminato i trend delle diagnosi di disturbo da uso di questi farmaci. La prevalenza è triplicata negli adolescenti e quintuplicata nei giovani adulti dal 2001 al 2019.
    “L’aumento delle diagnosi di questi disturbi può essere dovuto a cambiamenti nella disponibilità, nell’uso e nell’abuso di tali farmaci, nonché a un aumento della diagnosi e della presa in carico di questi disturbi”, dichiara Greta Bushnell, del Rutgers Center for Pharmacoepidemiology and Treatment Science (PETS) e autrire principale dello studio. Sedativi, ipnotici e ansiolitici sono facilmente reperibili. I ricercatori hanno riscontrato che la prevalenza dei disturbi da uso di queste sostanze è elevata nei giovani con prescrizioni mediche.
    Tuttavia, la maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti cui è stato diagnosticato un disturbo da abuso non aveva nessuna prescrizione.
    I ricercatori hanno anche scoperto che la maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti con disturbi da uso di farmaci aveva un’altra diagnosi di abuso da sostanze come la cannabis o gli oppioidi.
   

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