Da Bertolucci a Citti, gli incontri fatali di Pasolini

(ANSA) – ROMA, 27 NOV – Siamo o no il frutto delle esperienze
acquisite durante tutta la vita? O lo siamo di più delle
persone che incontriamo specie quando sono straordinarie? Questa
la tesi del documentario, PIER PAOLO – UNA VISIONE NUOVA di
Giancarlo Scarchilli che racconta, con il giusto ritmo, del
mutamento subito da molti dopo aver conosciuto Pasolini.
    Ecco qualche esempio: Bernardo Bertolucci scrive poesie quando
Pasolini lo coinvolge come aiuto regista nel film Accattone; lo stesso vale per Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola
media, che introduce nel mondo del cinema con UCCELLACCI E
UCCELLINI.
    Che dire poi di Sergio Citti che quando incontra Pasolini, è
solo un imbianchino.E ci sono poi i casi di Laura Betti,
Dante Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri.
    “Senza Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci avrebbe
probabilmente fatto il poeta, seguendo le orme del padre Attilio
– spiega Scarchilli -. Aveva da poco vinto il Viareggio per la
poesia (opera prima) quando Pasolini lo coinvolse come aiuto
regista nel film Accattone. Senza Pasolini, Sergio Citti poi
avrebbe continuato a fare il pittore edile. Il fortunato
incontro portò un importante mutamento in ambedue i destini:
Pasolini trovò il narratore di tante storie di borgata, a cui
attingere per Ragazzi di vita, il romanzo che aprì le porte del
cinema a Pasolini come a Citti”.
    E ancora il regista: “Anche Vincenzo Cerami deve tutto al fatto
di averlo avuto come insegnante alle medie in una scuola di
Ciampino. L’incontro con Pasolini cambiò il corso della sua
esistenza, fu lui a coinvolgerlo nel cinema, come aiuto regista,
nel film Uccellacci e uccellini, e ad avviarlo alla scrittura.
    Per non parlare di Laura Betti, che dopo l’incontro con Pasolini
ebbe un cambio di rotta fondamentale, sia umano che
professionale. (ANSA).
   

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