Dal 1 maggio basta mascherine, ma c’è chi non è convinto

Il 30 aprile sarà l’ultimo giorno in cui gli italiani avranno l’obbligo di indossare la mascherina contro il Covid. Dal 1 maggio, infatti, dopo più di due anni, si cambia e rimarrà soltanto la raccomandazione di portare la mascherina chirurgica e non più la Ffp2 in caso di assembramenti. Lo stop delle mascherine al chiuso scatterà anche nei supermercati, nei centri commerciali e nei negozi ma rimarrà la raccomandazione di indossarle a bordo dei mezzi di trasporto, nei cinema, teatri e discoteche, almeno fino a giugno o a fine maggio. Mentre nelle scuole, studenti ed insegnanti dovranno portarle fino al termine dell’anno scolastico. Maggiori dettagli saranno definiti nei prossimi giorni dagli esperti del Ministro Speranza per poi essere valutati dal Governo Draghi. Infatti resta ancora il nodo sull’uso delle mascherine negli uffici e in generale nei luoghi di lavoro, dove si ipotizza che verrà mantenuto l’obbligo della chirurgica. Il nuovo decreto al vaglio del Governo andrà a sostituire l’ultimo del 24 marzo dove la mascherina è obbligatoria anche all’aperto per gli spettacoli teatrali, nelle arene cinematografiche, nei concerti e negli stadi.

La decisione di togliere l’obbligo delle mascherine ha trovato d’accordo il genetista dell’Università di Trieste Marco Gerdol.

«Sulle mascherine in linea di principio sono d’accordo sulla rimozione dell’obbligo generalizzato dal momento che ormai la pressoché totalità della popolazione gode di immunità pregressa in grado di proteggere dalle forme gravi della malattia. Di certo credo dovrebbe restare in vigore una forte raccomandazione per il loro utilizzo in tutti i contesti in cui ci sia la possibilità di entrare in contatto con persone fragili che non hanno questa fortuna, con un utilizzo che dovrebbe naturalmente essere modulato con buonsenso sulla base del livello di circolazione virale, che in questo momento continua ad essere molto rilevante». Secondo lei come andrebbero utilizzate le mascherine? «In sostanza penso che indipendentemente dalla presenza o meno di obblighi l’utilizzo delle mascherine in alcuni contesti finirà per rientrare tra i comportamenti assimilabili a misure di buona educazione, analogamente a quanto già accaduto in diversi paesi orientali in seguito alla SARS del 2002/2003».

Mentre più scettico è il commento dell’epidemiologo Pierluigi Lo Palco

«Finché il virus circola (come sarà ancora nelle prossime settimane) è una misura utile. Credo che per il mese di maggio negli ambienti chiusi vadano ancora tenute. Io personalmente la indosserò e cercherò di evitare ambienti chiusi affollati se la gente non dovesse indossarla. Fino a che la circolazione virale sarà intensa. Probabilmente a giugno potrebbe non essere più necessario».

Dello stesso avviso anche l’immunologo Alberto Beretta

«Il virus non é ancora un virus stagionale e non possiamo escludere un suo rientro in estate e le mascherine Ffp2 negli ambienti chiusi, si sono dimostrate fondamentali a contenere la diffusione del virus. Detto questo si possono fare eccezioni. Come i ristoranti per esempio dove indossare le mascherine passeggiando fra tavoli di gente che non le indossa é abbastanza paradossale».

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