Dal Circolo alla nuova Osteria a Tokyo, Gucci ci mostra il futuro della moda

Gucci non si ferma mai. La maison fiorentina, guidata dall’eclettico Alessandro Michele, continua a far parlare di sé attraverso iniziative creative e fuori dagli schemi. Mentre le maggiori aziende del lusso mirano a un ritorno alla normalità – e in certi casi al passato – Gucci continua il suo viaggio verso un mondo nuovo, più dinamico e (forse) democratico. Ha fatto molto parlare la scelta di non sfilare durante la Settimana della moda milanese, optando invece per il lancio di «Vault», un concept store online che incarna narrazioni diverse. Uno spazio digitale che è anche una macchina del tempo, archivio, biblioteca, laboratorio e luogo d’incontro. All’interno di «Vault» si trovano oggetti d’archivio rimessi a nuovo e personalizzati così come proposte di talenti emergenti. «Per me lo shopping non è semplicemente comprare delle cose. È instaurare un legame con loro, entrarci in relazione. Proprio questo legame oggi si è espanso» ha raccontato Michele presentando il progetto.

Ma l’innovazione di Gucci non si ferma qui. Durante la Milano Design Week, mentre le grandi aziende di moda presentavano sedie, divani, tavolini e altri complementi d’arredo, a Milano si faceva la fila per dare un’occhiata alla casa di un topolino che aveva deciso di soggiornare all’interno del temporary store Gucci Cartoleria.

Gucci va anche in scena al museo Mudec di Milano, attraverso gli abiti del cantante Achille Lauro. E ancora, la maison fiorentina è stata la mente creativa dietro la settimana edizione del festival «Disco Diva». Una tre giorni di musica e cultura per omaggiare la Riviera adriatica, punto di riferimento a livello internazionale.

Questa settimana, l’ennesima novità. A Berlino, Londra e Milano ha infatti aperto il «Gucci Circolo». Tre spazi temporanei nei quartieri più interessanti della città (dal centro di Milano all’eclettico Shoreditch) per vivere un’esperienza immersiva alla scoperta delle collezioni e dei codici della Maison. «Gucci Circolo Milano» si articola in un susseguirsi di stanze esperienziali e sale espositive da vivere come uno spazio narrativo attraverso i vari capitoli della collezione «Aria», disegnata da Alessandro Michele e presentata lo scorso aprile.

Il percorso inizia da «Gucci 100» – collezione nata per celebrare il centenario della maison – e, in un susseguirsi di allestimenti che riflettono ed esaltano l’unicità dell’estetica Gucci, termina con la presentazione di «The Hacker Project». L’esperienza prosegue nella “listening lounge”, una sala d’ascolto che celebra il profondo legame che da sempre Gucci intreccia con la musica. Al suo interno gli ospiti, circondati da espositori colmi di vinili, possono intraprendere un viaggio sonoro ispirato ai brani di alcuni degli amici della Casa: Harry Styles, Sir Elton John, Florence Welch, Achille Lauro e molti altri. La “listening lounge” offre inoltre la possibilità di scaricare una playlist realizzata in occasione dell’anniversario che celebra i 100 anni di Gucci, farsi una foto all’interno del photo booth che riproduce effetti ispirati ai pattern della collezione Gucci 100 e divertirsi con i videogame di Gucci Arcade.

Continuando il percorso all’interno di «Gucci Circolo Milano», i visitatori hanno la possibilità di calcare la passerella della sfilata di «Aria», riprodotta al centro della seconda sala, accompagnati da luci al neon, flash e macchine fotografiche, per poi ritrovarsi magicamente tra i profumi e i fiori di un giardino incantato. Concepito come spazio in costante evoluzione, la passerella lascia spazio a una “screening lounge”: un luogo di aggregazione che ospiterà i membri della Gucci community per occasioni speciali.

A conclusione dell’esperienza, è possibile accedere alla sala da tè per regalarsi un momento di pausa su poltrone e divanetti in velluto, circondati da preziosi allestimenti floreali.

Dal classico tè delle cinque – dove i biscotti sono arricchiti da fiori colorati – si passa a «Gucci Osteria», il progetto enogastronomico intrapreso dalla maison in collaborazione con lo chef Massimo Bottura. Al ristorante di Firenze – guidato dalla giovanissima Karime Lòpez, con tre stelle Michelin – e quello di Beverly Hills – dove il capo della brigata Mattia Agazzi si è guadagnato una stella Michelin – oggi si aggiunge anche la «Gucci Osteria» di Ginza, nel cuore di Tokyo.

È infatti prevista per il prossimo 28 ottobre, l’apertura del secondo avamposto globale di «Gucci Osteria» all’ultimo piano del flagship store Gucci Namiki. Con una capienza di 48 coperti nella sala principale e 12 sulla terrazza, il nuovo ristorante servirà pranzo, cena e aperitivo “all’italiana”. La cucina sarà guidata dallo chef Antonio Iacoviello.

Il menù à la carte includerà piatti tipici della «Gucci Osteria», come il leggendario Emilia Burger e i Tortellini in Crema di Parmigiano Reggiano. Il menù includerà classici piatti italiani interpretati in chiave creativa, oltre a creazioni stagionali d’ispirazione giapponese. Fra queste ultime, la Parmigiana Ramen e il Milanese Wagyu.

L’arredamento del ristorante si ispira a quello della «Gucci Osteria» di Firenze, con riferimenti al Rinascimento italiano e all’estetica del marchio. All’ingresso dell’ascensore privato al piano terra, una enfilade anticipa l’atmosfera dei piani superiori. La carta da parati Tian della collezione Gucci Décor arricchisce la struttura a graticcio in legno, evocando l’atmosfera sognante dei giardini d’inverno. All’interno, una vivace palette nei toni del verde definisce gli spazi in ogni sala, dove panche in velluto blu pavone sono abbinate a boiserie verde brillante, tavoli in marmo, sedie in vimini e servizi da tavola Gucci Décor.

Tra gli elementi unici che contraddistinguono la Gucci Osteria Tokyo c’è il pavimento in legno, dipinto a mano con un motivo ispirato ai pezzi d’antiquariato collezionati dal Direttore Creativo di Gucci Alessandro Michele. La stella come simbolo ricorrente appare sia nelle luci del soffitto della hall che conduce alla sala principale sia nel pavimento a mosaico della terrazza, decorato con piante tradizionali giapponesi. Inoltre, nascosta dietro porte scorrevoli, si trova una sala privata chiamata Room of Mirrors (la Stanza degli Specchi) che accoglie fino a 8 ospiti. Riccamente decorata con specchi antichi provenienti dall’Europa, boiserie in legno ebanizzato e carta da parati Radura della collezione Gucci Décor, la sala offre una cornice intima per eventi esclusivi. La facciata esterna in vetro su Namiki-dori street è pensata per consentire una prospettiva fluida, offrendo una magnifica vista sui tigli che fiancheggiano Namiki-dori, di cui sono il simbolo.

«Come in Italia, il cibo e i prodotti in Giappone sono così legati alla sua cultura, che quella giapponese è giustamente diventata una delle più apprezzate cucine internazionali. Il Giappone occupa un posto speciale nel mio cuore, e sono entusiasta all’idea di poter accogliere tutti nel nostro piccolo angolo di Tokyo» ha dichiarato lo chef Massimo Bottura.

Gucci Circolo Milano

Gucci 100

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