Dati e pubblicità, Google prova a migliorare privacy Android

(ANSA) – ROMA, 16 FEB – Google porterà anche su Android il
progetto Privacy Sandbox, “con l’obiettivo di introdurre nuove
soluzioni per la pubblicità che possano garantire una maggior
privacy per gli utenti”. “Queste soluzioni – spiega l’azienda in
una nota – limiteranno la condivisione dei dati degli utenti con
terze parti e funzioneranno senza identificatori tra app e app”.
    Privacy Sandbox è un’iniziativa che vede coinvolti esperti del
web insieme ad aziende, associazioni di categoria, publisher e
autorità di regolamentazione, con l’obiettivo di definire nuovi
standard comuni per il web.
    Con l’attività di Privacy Sandbox, sarà possibile fornire
maggiore sicurezza ai dati condivisi durante l’utilizzo di uno
smartphone o un tablet Android, grazie all’intelligenza
artificiale. Come spiega Nicola Roviaro, Head of EMEA Data
Privacy Specialists di Google, chiunque investirà in campagne
pubblicitarie su piattaforme del colosso americano, comprese
quelle che mirano ad Android, potrà ricevere ancora informazioni
importanti sul pubblico da raggiungere, senza che questo debba
sacrificare parte della propria privacy. Un esempio è la
soluzione Federated Learning of Cohorts (FLoC) che si basa su
algoritmi di machine learning che operano all’interno dei
singoli dispositivi e che riescono ad elaborare modelli utili ai
fini pubblicitari, facendo a meno di un profilo individuale
completo.
    Secondo Google, questo è solo uno dei modi per superare la
logica dei ‘cookie’, ovvero l’impronta di navigazione che un
utente lascia in rete e che viene sempre più aggirata con la
navigazione in anonimo o l’uso di ad-blocker, per nascondere gli
annunci sui siti. Google calcola che quando i cookie di terze
parti sono disabilitati, i publisher ricevono in media il 52% in
meno delle entrate pubblicitarie previste. (ANSA).
   

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