DAU Natasha, il Truman Show Stalinista

(ANSA) – ROMA, 20 AGO – DAU NATASHA di Ilya Khrzhanovskiy,
già in concorso (non senza polemiche) al Festival di Berlino nel
2000 e ora in sala dal 26 agosto Teodora, è un film davvero
potente perché dentro c’è vita vera, sesso vero, violenza vera,
tutto senza sceneggiatura né attori. Un’opera dura e originale perché mostra un mondo parallelo, un ‘Truman Show Stalinista’ frutto di un esperimento, il DAU,
ideato dal geniale regista Khrzhanovskij (considerato una sorta
di piccolo Rasputin 2.0) che ha pensato di mettere in piedi a
Kharkiv (Ucraina) una ricostruzione scenografica dell’enorme
complesso di ricerca sovietica – il cosiddetto ‘Istituto’.
    Qui ha piazzato per tre anni circa 400 persone, che avevano
accettato di calarsi in quell’epoca privandosi di tutti gli
oggetti moderni, ma ripresi dalle telecamere giorno e notte. Una
saga che ha scavato nella natura umana e nei suoi comportamenti
in una condizione estrema, una sorta di esperimento
antropologico, una discesa agli inferi di gente che
volontariamente ha scelto di entrare in questo mondo dove si
beve molto, si fuma molto, si fa sesso, si litiga e ci si odia.
    Qui Natasha (Natalia Berezhnaya) e la più giovane Olga lavorano
nella mensa di questo istituto di ricerca sovietico segreto,
cuore pulsante del DAU dove tra gli scienziati e ospiti
stranieri, c’è anche Luc Bigé.
    Natasha, piena di alcol, come d’altronde tutti gli ospiti della
mensa e dell’istituto, inizia una relazione con lui senza troppi
problemI. Ma quando la ragazza descrive il suo nuovo amante
francese come ‘gentile’ ciò crea sospetto nel servizio segreto,
guidato da Vladimir Azhippo.
    Per Natasha saranno vere sevizie ed umiliazioni, interrogatori,
denudamenti, minacce, il tutto ancora più spaventoso perché
comunque ciò che accade è nell’ambito del vero. (ANSA).
   

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