Ddl Concorrenza: per le concessioni balneari un rinvio «mascherato»

Nuova mappatura in arrivo. Dopo il catasto arriva infatti quella dei beni pubblici: “Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo per la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori”, si legge nel testo del Ddl Concorrenza approdato oggi in Consiglio dei ministri. Una scelta, quella di Draghi, che lascia nell’incertezza però molto operatori del settore: “seppur motivato da una dichiarata e comprensibile volontà di trasparenza, non aiuta a risolvere lo scenario confuso e precario sul tema delle spiagge che si protrae ormai da tempo e lascia nudi gli stessi enti locali nella gestione della cosa”, dichiara Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini. Con lo stralcio “si è preferito imboccare una strada di compromesso- conclude- che attiva per sei mesi una ricognizione e un censimento aggiornato delle concessioni, anche rispetto agli incassi, orientandosi in questa fase verso la trasparenza”.

E dunque uno stop “giustificato” da una mappatura del sistema concessioni che però non lascia intravedere i passi successivi che il governo vorrà intraprendere sulla questione, anche alla luce della sua maggioranza. I partiti al suo interno sono infatti divisi in merito alla Bolkenstein.

Da una parte c’è il M5S che ha sottolineato come “Il premier Mario Draghi ci ha provato ma il centrodestra ha fatto muro. Lo dico e lo ripeto senza disagio: non è una questione di Bolkestein o non Bolkestein, in Italia la gestione del demanio marittimo è stata prorogata, derogata, derubricata per anni e da tutti i governi, compreso il Conte uno. Il concetto è semplice, non esiste una concessione ‘a vita’ senza una procedura di gara di aree pubbliche. Diverse regioni hanno proprie leggi che determinano percentuali di arenile libero e accessibile ma sono inapplicate da anni. Le gare sono il punto di arrivo, lavoriamo su principi e criteri per normarle ma questo caos normativo deve finire ed ecco perché parlerò nuovamente con il mio gruppo per presentare emendamenti”. È quanto scrive in un post su Instagram il presidente della commissione per le Politiche dell’Ue alla Camera, Sergio Battelli, esponente del M5S. E dall’altra la destra che plaude al non inserimento delle concessioni balneari e per il commercio su aree pubbliche nel Ddl Concorrenza.

Dello stesso parere è anche Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio che ha spiegato come sia un bene che non sia stata applicata la Bolkenstein dato che la “questione delle concessioni balneari, certamente, non può essere affrontata in maniera semplicistica o strumentale, come taluno vorrebbe in maniera irresponsabile e demagogica. È una vicenda delicata e complessa tanto da aver dato luogo a contrasti giurisprudenziali che hanno richiesto, persino, la fissazione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato. La decisione del Consiglio di Stato (attesa per le prossime settimane), sarà importante ancorché spetti alle istituzioni rappresentative (Governo, Parlamento e Regioni), risolvere questa intricata vicenda con un giusto bilanciamento fra la concorrenza e i diritti fondamentali delle aziende attualmente operanti, salvaguardando la balneazione attrezzata italiana che costituisce un prezioso vantaggio competitivo del Paese nel mercato internazionale delle vacanze”, conclude Capacchione.

Altra grande esclusa dal Ddl Concorrenza è la norma che consentiva ai notai di esercitare in tutta Italia, al di fuori del distretto di appartenenza e della Regione di assegnazione. Questa però non ha trovato spazio all’interno del testo tanto che il M5S ha promesso battaglia in parlamento “all’insegna dei principi di concorrenza su cui l’Europa insiste e sui quali il Governo dovrebbe essere netto”, dichiara il deputato M5S Luca Carabetta.

Ma le polemiche attorno al Ddl Concorrenza non finisco qua perché il coordinatore dell’Usb Taxi, Riccardo Cacchione, ha dichiarato all’Adnkronos che sono già “sul piede di guerra e stiamo già valutando le forme di mobilitazione da mettere in campo” per contrastare questo provvedimento “che colpirà il nostro settore in modo devastante”. La norma all’interno del Ddl Concorenza delega infatti il Governo ad adottare un decreto, entro sei mesi, in materia di trasporto pubblico non di linea. “Con questo provvedimento si pensa probabilmente di fare gli interessi di qualche soggetto forte, di introdurre un modello all’americana che non ci permetterà di portare a termine la giornata e non ci permetterà di arrivare alla fine del mese”. Proprio per questo, conclude il coordinatore dell’Usb Taxi, “metteremo in campo tutte le nostre forze per contrastare queste misure” anche perché “arriviamo dall’emergenza covid che ha messo a dura prova tutto il settore e nonostante questo siamo sempre stati in prima linea per garantire un servizio pubblico essenziale in piena emergenza sanitaria”. E infine il Consiglio dei ministri avrebbe anche eliminato il punto sull’autorizzazione di nuovi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti.

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