domenica, 24 Novembre 2024
De Lillo, le mie ‘mission impossible’ nel cinema italiano
Vent’anni di cause giudiziarie
incrociate prima legate agli scontri sulla scarsa distribuzione
del film più importante della sua cinematografia, Il resto di
niente (2004) con Maria de Medeiros, e poi ai mancati e alla
fine (in piccola parte) ottenuti finanziamenti pubblici per il
progetto che vorrebbe realizzare da 14 anni, Morta di soap. È il
duro e paradossale viatico degli ultimi anni nel cinema italiano
affrontato dalla regista e produttrice Antonietta De Lillo, che
punteggia il suo autoritratto, L’occhio della gallina, al
debutto nelle Giornate degli autori (Notti Veneziane) alla
Mostra internazionale del cinema di Venezia.
Nell’affrontare certi meccanismi “sapevo di compiere delle
mission impossible – spiega la regista all’ANSA -. Mi rendo
conto che quando hai di fronte un potere così grande e tu ti
senti così piccolo, molte persone desistono, però secondo me la
cultura e il cinema devono proprio lavorare per rendere visibile
ciò che per molti è invisibile, come lo è stata per molti anni
anche la mia storia”. Con questo “autoritratto voglio
soprattutto mettere in evidenza una situazione che per me è
generale e coinvolge tutti”. La cineasta napoletana, classe 1960, unisce al percorso
giudiziario lo sguardo alle sue scelte di vita e artistiche,
dall’amore per la fotografia ai primi film (la sua opera prima è
stata nel 1985 con Una casa in bilico, codiretta da Giorgio
Magliulo, con cui ha vinto il Nastro d’argento); dal fondare la
sua prima casa di produzione indipendente all’affermazione di Il
resto di niente, ritratto potente e originale, interpretato da
Maria De Medeiros (che appare anche in L’occhio della gallina)
della nobile portoghese Eleonora Fonseca de Pimentel (1752-1799)
intellettuale rivoluzionaria. Fino ai confronti giudiziari,
portati avanti per far valere “ciò che è giusto”, seguiti dalle
porte chiuse, e l’impossibilità finora per la cineasta, che
comunque ha continuato a girare documentari e film partecipati,
di realizzare un nuovo lungometraggio di fiction.
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