domenica, 24 Novembre 2024
Decreto 26 aprile, nasce la Certificazione Verde
Ritorno delle zone gialle, riaperture serali nei locali all’aperto ma soprattutto la cosiddetta «certificazione Verde». Sono questi i punti salienti del nuovo Dpcm che il governo Draghi sta preparando il vista del 26 aprile, il giorno appunto senato per le possibili riaperture, anticipate rispetto a quanto previsto dal decreto precedente che parlava del 2 maggio.
La bozza del Decreto 26 Aprile
Certificazione Verde
La principale novità riguarda di fatto l’introduzione di quello che sarà il Passaporto Vaccinale. Il Dpcm infatti prevede il via libera agli spostamenti in entrata ed uscita dai territori delle Regioni e delle Provincie Autonome collocati in Zona Arancione ed in Zona Rossa per le persone munite delle certificazioni verdi.Per certificazione verde si intende un documento che comporti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di test molecolare o antigienico rapido con risultato negativo.Questo il testo presente nella bozza del Dpcm:«Le certificazioni verdi Covid-19 sono rilasciate al fine di attestare una delle seguenti condizioni: a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo; b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute; c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo».
Come ottenerlaLa certificazione verde «ha una validità di sei mesi ed è rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato. Contestualmente al rilascio, la predetta struttura sanitaria, anche per il tramite dei sistemi informativi regionali, provvede a rendere disponibile detta certificazione nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato».La certificazione «cessa di avere validità qualora, nel periodo di vigenza semestrale, l’interessato venga identificato come caso accertato positivo».Le certificazioni «di guarigione rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto sono valide per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione». La certificazione verde Covid-19 relativa al tampone «ha una validità di quarantotto ore dal rilascio ed è prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono i test».
Bar e Ristoranti
Confermata la riapertura per bar e ristoranti anche la sera esclusivamente con servizio al tavolo all’aperto. I limiti di orario serale non valgono per i ristoranti e bar presenti negli alberghi ma riservati solo a che vi alloggia.Per il via libera generale anche per i servizi al chiuso però questi locali dovranno attendere il 1 giugno e, al momento, solo fino alle 18. Ci potranno essere allargamenti di orario ma saranno determinati da successivi decreti del governo.
Palestre e Piscine
Anche lo sport e le norme che lo regolano avranno più possibilità. Dal 26 aprile infatti è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di contatto. Non sarà però possibile utilizzare gli spogliatoi, locali al chiuso considerati rischiosi.Per le piscine ci sarà da aspettare fino al 15 maggio, ovviamente solo per le strutture all’aperto.Va peggio alle palestre che dovranno attendere il 1 giugno e che dovranno comunque seguire i criteri stabiliti in passato dalle Regioni in base alle disposizioni del CtS.
Scuola
Si torna in classe, anche nelle zone rosse dove è previsto per le scuole superiori un ritorno in presenza al 50%. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del presidente della repubblica 8 marzo 1999, n. 275, affinché nella zona rossa sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza”
Spettacoli
Novità anche per quanto riguarda teatri, cinema, concerti. Nella bozza del dl Covid si legge: «A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale».«La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo».
Centri commerciali
Via libera ai centri commerciali ma non dal 26 aprile. Nelle regioni in Zona Gialla infatti si dovrà attendere il 15 maggio per un ritorno alla riapertura di questi esercizi anche nel fine settimana.
Parenti ed amici
Nella bozza del decreto è previsto che «dal 1° maggio al 15 giugno 2021, nella zona gialla e, in ambito comunale, nella zona arancione, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti e nel limite di quattro persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minorenni sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi». Nessuna visita è consentita nelle regioni in Zona Rossa.