domenica, 20 Aprile 2025
Demi, Isabella, Karla Sofia tra gli esclusi

(di Alessandra Baldini) Demi, Isabella, Karla Sofia “grandi escluse”, ma anche Diane Warren, alla sedicesima
candidatura, Timothée Chalamet di A Complete Unknown e Jacques
Audiard di Emilia Perez che si è dovuto accontentare solo di un
premio per la canzone El Mal essendo stato messo ko da Sean
Baker per quello alla regia. Gli Oscar 2025 hanno riservato non
poche delusioni ai vip di Hollywood riuniti al Dolby per la 97/a
notte delle stelle. Il sorriso a denti stretti di Demi Moore, che con The
Substance di Coralie Fargeat sperava di coronare la sua
reinvenzione da attrice del popcorn a grande artista, l’ha detta
lunga sullo stato d’animo della 62enne diva a cui la
giovanissima Mikey Madison ha strappato la statuetta della
miglior protagonista. Demi era pronta a correre sul palco,
inguainata in un abito da sirena: e’ rimasta seduta sussurrando
un “nice” prima di ricomporsi e applaudire la rivale. Zoe Saldana ha fatto sfumare il sogno di Isabella Rossellini.
Alla sua prima nomination, per Conclave, la figlia di Ingrid
Bergman e Roberto Rossellini era arrivata con addosso gli
orecchini della mamma e un abito di velluto blu in omaggio
all’ex compagno David Lynch che l’aveva diretta in Blue Velvet: “Con abito e gioielli racconto la mia storia”. Sfumata anche la
chance per Chalamet di strappare a Adrien Brody il record del
più giovane vincitore di Oscar da protagonista della storia,
mentre Diane Warren ha eguagliato un altro primato alla
rovescia: più nomination senza una sola vittoria per una
compositrice donna (il record assoluto è del tecnico del suono
Greg P. Russell con 17 candidature). A bocca asciutta anche Yura Borisov di Anora: il sicario
gentile Igor sarebbe stato il primo attore russo a vincere un
Oscar dal 1977, ma l’Academy ha deciso diversamente premiando
Kieran Culkin come miglior non primario e negando così al film
di Baker la possibilità di fare l’en plein.
Netflix si lecca le ferite avendo sperato in meglio con
Emilia Perez: le 13 nomination del film sul narcos che cambia
sesso si sono tradotte in due premi soltanto – miglior attrice
non protagonista e miglior canzone originale – anche a causa
delle polemiche innescate dai tweet razzisti della star spagnola
Karla Sofia Gascon che a sua volta si è giocata la statuetta da
miglior attrice. Si fanno i conti in tasca anche Saint Laurent e
Kering, che avevano scommesso sul trionfo del film di Audiard
addirittura rinviando la sfilata della maison alla settimana
della moda di Parigi per permettere agli executive di essere
presenti ieri al Dolby. Nel 2023 Saint Laurent aveva lanciato
Saint Laurent Productions, la prima sussidiaria di una casa di
moda creata non soltanto per vestire i divi ma anche investire
nei loro progetti: Emilia Perez era stato uno dei primi test
della nuova iniziativa. Le delusioni di ieri non hanno interessato solo il mondo dei
vivi. Tra le esclusioni del segmento In Memoriam sui lutti
recenti nel mondo del cinema, tante esclusioni hanno provocato
polemiche. Non sono stati citati Shannen Doherty (Beverly Hills
90210 e Streghe), ma anche Alain Delon e Olivia Hussey, la
Giulietta di Franco Zeffirelli e Marianne Faithfull, mentre ha
scatenato indignazione tra i Millennials l’omissione di Michelle
Trachtenberg, nota per i ruoli in serie come Buffy
l’ammazzavampiri e Gossip Girl, morta il 26 febbraio a 39 anni.
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