Deneuve, ‘Bernadette Chirac una donna in ombra che si riscatta’

Se è vero il detto che “dietro un
grande uomo c’è sempre una grande donna”, vale ancora di più se
questa donna si chiama Bernadette Chirac e se viene interpretata
da una Catherine Deneuve in stato di grazia. E se a questo si
aggiunge poi che nel film La moglie del presidente di Léa
Domenach (al cinema il 25 aprile con Europictures) non è un
biopic con fiction (come dichiarato nei titoli di testa), ci
piace immaginare che questa ex first lady che oggi ha
novant’anni sia proprio come la rappresenta la signora del
cinema francese. Ovvero allo stesso tempo una donna schiva,
sincera, ironica, incapace di mentire, femminista ante litteram,
ma alla fine è capace anche di prendere la scena al marito che
la tradisce e la sottovaluta pur amandola.
    Per Deneuve fare questo personaggio è stato possibile “solo
perché non era un biopic puro, ma c’era invece la fiction, la
commedia che ha reso tutto più facile e mi ha reso più libera”.
    “Oggi – ha poi aggiunto l’attrice – oggi è meglio stare zitti,
in Francia non si può parlare più di niente se non di cifre,
date, cose concrete perché tutto può essere montato su internet
anche in maniera anonima”. Il politicamente corretto? “Oggi ha
un grande potere. Ad esempio il MeToo è una cosa sicuramente
giusta, ma bisogna stare attenti perché le donne hanno preso un
potere dalle proporzioni enormi”.
    Interpretare una donna di destra, spiega sempre Deneuve, non
è stato difficile, “perché è solo un film, non le mie idee”.
    Mentre si può parlare, nel caso di Bernadette, di una sorta di
rivincita: Chirac era certo una persona che occupava molto
spazio e non dava luce ad altro e lei una donna molto
intelligente ma timida. “Sono cambiate le cose quando lei ha
cominciato a fare questa iniziativa di beneficenza, la
fondazione Hôpitaux de Paris-Hôpitaux de France, che è diventata
importantissima e le ha dato molta notorietà oltre al suo
impegno in politica”.
   

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