Di Francesco non teme l’esonero, “ultimo dei miei pensieri”

“Dopo la sconfitta con il Lecce
non ho dormito. A Coverciano ci hanno insegnato la “regola delle
tre C”, importante per gli allenatori: coerenza, competenza e la
terza la capite da soli… Ma non ci possiamo basare sulla
fortuna. Questa squadra merita di avere maggiori soddisfazioni”.
    E’ stato l’esordio, in conferenza stampa, di Eusebio Di
Francesco, alla vigilia della trasferta del suo Venezia a
Bologna.
    Nonostante l’ultimo posto in classifica, il tecnico non è
preoccupato per la propria panchina: “A volte guardare quello
che si mostra in campo è importante, anche se, alla lunga, i
risultati sono determinanti nel giudizio. Non cerco alibi e non
farei comunque una colpa ad una società che può fare delle
scelte differenti, fa parte del gioco. In questo momento,
l’esonero è l’ultimo dei miei pensieri. Penso a lavorare e a
cercare risultati”.
    Circa la formazione, Di Francesco ha reso noto che “Nicolussi
Caviglia è in dubbio per un piccolo fastidio, Andersen non ci
sarà per un problema familiare, Zampano anche per l’operazione
alla mano. Ci auguriamo di recuperarlo per la prossima. Sarà out
anche Joronen. Dal punto di vista mentale ci siamo leccati le
ferite, dopo una partita che ci ha visti soccombere come
risultato, ma non come prestazione. Il Bologna ha giocato
mercoledì, ma ha una rosa tale da potersi permettere dei cambi.
    A volte anche concedere una occasione può essere determinante,
il Lecce ce lo ha insegnato”.
    Di Francesco è tornato proprio sul match di lunedì scorso con
i salentini: “Immedesimatevi in chi sta dentro il campo e vede
gli avversari fare gol al primo tiro in porta. Non era mai
capitato di creare così tanto. Tanto capita, ma tantissimo come
in questo caso è raro: sono partite che vanno così purtroppo e
possono capitare. A fine partita prevale la rabbia, come per
qualcuno sugli spalti, tutto comprensibile”.
    Quanto al Bologna “è una squadra ottima – ha sottolineato
nuovamente l’allenatore dei lagunari -, Italiano lo conosco e
vuole sempre una squadra propositiva, aggressiva, dove loro sono
molto bravi a creare superiorità numerica sugli esterni per
andare al tiro o al cross. Hanno giocatori importanti che
riconoscono il loro allenatore, noi dovremo essere bravi a
controbattere e ad invertire il trend ed i pronostici, dato che
ovunque andiamo si dice che siamo sfavoriti”.
   

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