lunedì, 14 Aprile 2025
Disfunzioni sessuali per oltre il 50% dei pazienti con un tumore

Le disfunzioni sessuali sono presenti già al momento della diagnosi in oltre il 50% dei casi di cancro. Tendono poi ad aumentare nettamente in seguito ai trattamenti oncologici. Emblematico è il tumore del seno in cui fino al 60% delle pazienti lamenta problematiche sessuali e difficoltà di relazione con il partner, dopo la scoperta della malattia e le successive cure. Questi problemi legati alla sfera sessuale “non devono rappresentare un tabu e vanno affrontati in modo multidisciplinare. Possono infatti influenzare la qualità della vita, l’aderenza alla terapia e gli esiti clinici complessivi della malattia”. E’ questo l’appello lanciato dagli esperti riuniti a Solomeo (Corciano-PG) in occasione del convegno ‘Mi Amo Ancora: La sessualità nell’era dell’innovazione terapeutica del tumore della mammella’.
“Quando viene diagnosticato un tumore si va incontro a profondi cambiamenti che possono avere un impatto negativo sul desiderio e la salute sessuale – sottolinea Alessandra Fabi, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica Aiom – ma ora possiamo dare risposte alle esigenze delle pazienti e sono disponibili trattamenti in grado di garantire, per esempio, la libido o più in generale il benessere psico-fisico”.
“Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche – aggiunge Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Le disfunzioni sessuali devono però essere contrastate anche a livello psicologico attraverso il supporto di specialisti adeguatamente preparati. Il sessuologo o lo psiconcologo dovrebbero perciò entrare nei team multidisciplinari attivi nelle Breast Unit. Possono dare un loro prezioso contributo e aiutare una donna a superare un tumore mammario”.
“Come Società Scientifica – sottolinea il presidente Aiom Francesco Perrone – siamo impegnati in questa tematica e abbiano creato uno specifico Working Group. Al momento sta lavorando, con un approccio multidisciplinare, per migliorare la preparazione degli oncologi italiani. A breve pubblicheremo una revisione sulle disfunzioni sessuali ed eventuali approcci terapeutici che colpiscono in corso di diagnosi di tumore le donne, gli uomini, la comunità Lgbtqia+. Vogliamo fornire uno strumento di lavoro utile a tutti i clinici”.
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