mercoledì, 1 Gennaio 2025
Djokovic, sui casi di doping serve più trasparenza
“A volte il problema è la
trasparenza, perché alcuni aspettano che il loro caso venga
risolto da un anno. Sono un po’ frustrato se penso che noi altri
giocatori veniamo tenuti all’oscuro di queste vicende”. Così
Novak Djokovic, nella conferenza stampa a Brisbane in vista del
suo esordio nel torneo, si è espresso sui casi di sospensione
per doping nel tennis, sostenendo di avere l’impressione che
giocatori di alto livello come Jannik Sinner e Iga Swiatek siano
trattati in modo diverso da quelli più in basso nella
classifica.
Premettendo di credere a Sinner sul fatto che la sua
positività al clostebol sia dovuta alla contaminazione causata
dal suo fisioterapista (“Conosco Jannik fin da quando era molto
giovane, non credo farebbe mai una cosa del genere”, ha
sottolineato), Djokovic ha però affermato che i giocatori sono
stati “tenuti all’oscuro” durante l’intero processo: “Sono stato
davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori,
dal fatto che siamo stati tenuti all’oscuro per cinque mesi
(sulla positività di Sinner, ndr). L’Atp non ha spiegato bene il
motivo per cui hanno mantenuto il riserbo. Poi abbiamo avuto il
caso di Simona Halep e poi quello di Iga Swiatek e non è una
bella immagine per il nostro sport”.
“Abbiamo alcuni giocatori che aspettano da oltre un anno che
il loro caso venga risolto, quindi il problema è l’incoerenza e
la trasparenza”, ha aggiunto il serbo, che nel torneo farà il
doppio in coppia con l’australiano Nick Kyrgios, sempre molto
duro sul caso Sinner.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA