Don’t Say Gay: anche i Marvel Studios contro la proposta di legge della Florida

Don’t Say Gay: anche i Marvel Studios contro la proposta di legge della Florida

Anche i Marvel Studios hanno preso posizione contro la proposta di legge della Florida soprannominata Don’t Say Gay or Trans Bill, che vorrebbe impedire agli insegnanti di parlare di questioni legate al mondo LGBTQ+ dall’asilo alla terza elementare. In un momento complicato per la Disney, i cui dipendenti stanno programmando scioperi per il ritardo con cui la compagnia ha denunciato la proposta di legge (per bocca del CEO Bob Chapek), Marvel ha deciso di muoversi per rendere chiara la propria posizione:

Denunciamo con forza ogni legislazione che viola i basilari diritti umani della comunità LGBTQIA+. I Marvel Studios si battono per la speranza, l’inclusione e la forza; e sosteniamo con orgoglio la comunità. Oggi, ci impegniamo a mantenere il nostro forte impegno come alleati che promuovono i valori di eguaglianza, accettazione e rispetto.

Una bella gatta da pelare

Nel suo discorso agli azionisti, Chapek ha preso una posizione netta contro la proposta di legge 1557, parlando a favore delle persone LGBTQ+ in Florida, dove la compagnia dà lavoro a circa 80 mila persone a Walt Disney World, e nel resto del Paese. Chapek ha ribadito gli stessi concetti in una circolare interna all’azienda, che però è stata fortemente criticata dai dipendenti LGBTQ+ della Pixar. Poco dopo, Human Rights Campaign, la più grande organizzazione americana dedita alla lotta per i diritti civili LGBTQ+, ha dichiarato che non accetterà la donazione annunciata da Chapek se Disney non si impegnerà più seriamente sulla questione. A quel punto, Chapek ha diffuso un secondo comunicato ai dipendenti, in cui si è scusato per non aver preso posizione prima: “Mi avete chiesto di essere un alleato più forte nella lotta per la parità di diritti e vi ho delusi”.

Ma tutto questo non è stato sufficiente per i dipendenti Disney appartenenti alla comunità LGBTQ+, che hanno diffuso un comunicato a loro volta:

A causa della mancanza di compassione e impegno, la comunità LGBTQIA+ di The Walt Disney Company e i loro alleati sono determinati a prendere posizione attraverso diverse azioni dirette, incluse proteste sia virtuali che in persona – la prima delle quali si svolgerà martedì 15 marzo.

Fonte: Deadline

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