mercoledì, 15 Gennaio 2025
Doping: concentrazioni minime, Tas assolve giocatrice curling
Il Tribunale Arbitrale dello Sport
(Tas) di Losanna ha assolto la giocatrice canadese di curling
Briane Harris, giudicando minima la concentrazione di sostanza
proibita che aveva causato la positività. Una decisione che può
fa ben sperare i tifosi di Jannik Sinner. Lo scorso febbraio
Harris era stata squalificata per quattro anni per positività al ‘Ligandrol’, sostanza utilizzata per incrementare la crescita
muscolare, vietata dalla Wada. Anche nel suo caso la sostanza
illecita, come nei controlli a cui è risultato positivo Sinner,
la concentrazione era minima.
Harris si è difesa sostenendo la tesi della contaminazione
durante i rapporti intimi con il marito, che l’avrebbe assunto
senza che lei lo sapesse. Il Tas, riferiscono i media canadesi,
l’ha assolta e dunque ha cancellato la sua squalifica in quanto “non colpevole e non negligente”.
L’assenza totale di colpevolezza o negligenza è proprio il
presupposto dell’assoluzione in primo grado di Sinner da parte
dei giudici del tribunale indipendente. Ed è proprio su questo
che la WADA ha presentato appello al Tas, ricorda Supertennis.
Sinner è risultato positivo due volte al metabolita del
Clostebol, sempre in dosi minime, il 10 marzo durante il torneo
di Indian Wells e il 18 marzo. La prima volta la concentrazione
era di 121 miliardesimi di grammo per millilitro (86 una volta
applicata la gravità specifica dell’urina), la seconda di 122
miliardesimi di grammo/millilitro (corretti a 76 quando è stata
applicata la gravità specifica normale). La seconda positività
sarebbe comunque, secondo quanto emerso nel procedimento di
primo grado e non contestato nemmeno dalla WADA, conseguenza
dello stesso utilizzo che ha portato alla prima positività.
Il TAS giudicherà la vicenda Sinner il 16 e 17 aprile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA