lunedì, 25 Novembre 2024
Dune: Villeneuve spiega perché è un film personale e paragona i film Marvel a delle opere in serie
Nelle ultime 24 ore si è molto parlato sui social delle ultime dichiarazioni del regista Denis Villeneuve, in particolare quelle rilasciate al spagnolo El Mundo e alla rivista francese Premiere, dove ha parlato brevemente anche dei film Marvel.
In quella di El Mundo, accessibile solo a pagamento, Villeneuve ha spiegato come Dune non sia l’unico esempio di blockbuster con una voce originale, ed ha citato Christopher Nolan e Alfonso Cuarón come filmaker che hanno realizzato film “con un budget importante” e che sono “allo stesso tempo artisticamente rilevanti”. Ha detto:
“Basta pensare all’epoca d’oro di Hollywood per vedere che i film commerciali possono fare una proposta artistica diversa e, quindi, politica.
Non ho mai pensato di sentirmi un peso o un ostacolo per avere un budget generoso per fare quello che volevo fare.”
Probabilmente riferendosi a Dune e a Blade Runner 2049, ed ha poi continuato:
“Al contrario. Chi ha detto che un film con un grosso budget non può essere allo stesso tempo artisticamente rilevante? Attualmente penso a persone come Christopher Nolan o Alfonso Cuarón”
Quando l’intervistatore ha citato i commenti di Martin Scorsese sull’idea che i film di supereroi non sono cinema, Villeneuve ha spiegato:
“Forse il problema è che ci troviamo di fronte a troppi film Marvel che non sono altro che un copia e incolla di altri. Forse questo tipo di film ci ha trasformato un po’ in zombie… Ma al giorno d’oggi ci sono molte pellicole grandi e costosi di grande valore. Non mi sento in grado di essere pessimista”.
Quando un blockbuster è un film personale
Nell’intervista con Premiere, realizzata via Zoom, Villeneuve spiega come la nozione di ‘film d’autore’ è abusata e come un blockbuster può essere un film personale.
“No. Per me, la nozione stessa di “film d’autore” è abusata. Finché si percepisce una personalità in un progetto, che è un oggetto artistico, e che c’è una volontà all’opera, non è una questione di soldi. Dipende da come ci si avvicina al cinema.”
Anche qui il regista usa la Marvel come esempio:
“Il problema odierno… Beh, se parliamo della Marvel, il fatto è che tutti questi film sono fatti con lo stesso stampo. Alcuni registi possono aggiungerci un po’ di colore, ma sono tutti plasmati nella stessa fabbrica. Non toglie nulla ai film, ma sono formattati”.
Dune al contrario è estremamente personale:
“Che sia costato 3 milioni o 300 milioni, che ci sia un film di Dune o tre. Rivendico completamente la paternità. Ho cercato di fare un film il più popolare possibile. Un film per tutti, a differenza dei precedenti, che erano tutti collocati in uno “spazio” adulto. Troppo violento.
Qui, ho pensato al pubblico giovane, ho aperto le finestre; ho cercato di essere mainstream. La natura stessa del romanzo, che si rivolge a tutti e soprattutto ai giovani adolescenti. Ho cercato di essere più ritmico, più accessibile. Mi è piaciuto farlo”.
Vi trovate d’accordo con queste affermazioni?