E adesso i russi ci rubano le navi (ed il loro carico)

Nuove tensioni tra Italia e Russia. Questa volta tocca ad una nave cargo, la “Tzarevna”, il cui carico era destinato al porto di Monfalcone, ad essere sequestrata dai russi. Non si tratta di un’operazione unica nel suo genere perché Augusto Cosulich, l’agente marittimo genovese coinvolto nel sequestro della Tzarevna ha fatto sapere che nei giorni scorsi “altre due navi (straniere) sono state nazionalizzate” dai filo- russi. Ma andiamo con ordine.

La Tzarevna che batte bandiera maltese, ma è della compagnia Vulcania, società del gruppo Fratelli Cosulich, realtà genovese che vanta una storia di 165 anni e uffici sparsi in tutto il mondo, è rimasta bloccata dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel porto di Mariupol con un carico di 15 mila tonnellate di bramme da portare in Italia. L’arrivo nel nostro Paese è però stato reso impossibile dalle mine che sono state messe dalla stessa marina ucraina nel mare d’Azov, per rallentare l’avanzata dei russi.

A questa situazione di disagio si è poi aggiunta l’azione russa, e più in particolare quella della Repubblica Popolare di Doneck di voler nazionalizzare la nave con tutto il suo carico. La comunicazione “è stata fatta a voce” spiega Cosulich senza dare troppe spiegazioni o motivazioni. Il valore della nave “è di circa 9 milioni mentre quello del carico di 12 milioni di dollari” e serve a diverse industrie come può essere quella automobilista (si usa per fare, ad esempio, le lamiere). La decisione di nazionalizzare la nave da parte dei rappresentanti della Repubblica Popolare di Doneck però ha scatenato una reazione a catena del governo maltese e italiano. Consulich ha spiegato come dopo aver ricevuto la comunicazione, da parte dei russi, ha contattato in prima istanza il primo ministro maltese, Robert Abela, dato che la nave ha bandiera maltese, che si è impegnato a fare una protesta ufficiale a Mosca. Per quanto riguarda il governo italiano “non ho idea di cosa stia facendo ma so che si stanno muovendo in modo coordinato (Italia e Malta) per cercare di risolvere la situazione”, spiega Consulich. Il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha infatti spiegato di essere in contatto con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio che gli ha assicurato tutto l’impegno della Farnesina per evitare danni significativi nei confronti del nostro Paese e di uno dei principali gruppi armatoriali italiani.

Gli sforzi congiunti di Italia e Malta ci sono ma il risultato è incerto “ci sono troppe alternative”. In una situazione di guerra diventa difficile capire le reali motivazioni e dunque quale potrebbe essere il risultato finale. Lo stesso Cosulich ha infatti spiegato di non comprendere ancora il motivo che ha spinto i russi a voler nazionalizzare la sua nave, come altre straniere nei giorni scorsi. Nonostante la situazione rappresenti un “sopruso e dà fastidio ci sono però cose più importanti (i morti che la guerra sta provocando). Questi sono solo soldi. Di questo si tratta”, conclude Cosulich.

Leggi su panorama.it