sabato, 23 Novembre 2024
È allarme per il vaccino di AstraZeneca
Lotti difettosi e sospesi, morti sospette, casi di trombosi. È stata una giornata di allarme rosso per il vaccino AstraZeneca dopo alcune notizie che dalla mattina hanno fatto il giro dell’Europa, Italia compresa. Il tutto per casi di reazioni avverse e trombosi registrate in alcuni dei 5 milioni di persone nel continente a cui è stato somministrato il vaccino anglosvedese.
In Italia poi è stata aperta un’inchiesta della magistratura per un decesso misterioso di un uomo cui era stato somministrato il vaccino. La vittima, Stefano Paternó 43 anni è deceduto infatti dopo la somministrazione del vaccino; la procura ha sequestrato il lotto da cui era stata estratta la dose utilizzata. 21 sono gli indagati per omicidio colposo. Si cercano su eventuali responsabilità dovute alla conservazione del farmaco e alla somministrazione della dose. L’accusa è omicidio colposo. “Evitiamo di creare una psicosi collettiva. Può trattarsi di una coincidenza – ha spiegato il Procuratore di Siracusa – Solo l’autopsia ci chiarirà le cause della morte”. L’Aifa in via cautelare ha bloccato il lotto incriminato ABV2856 ma al momento non ci sono prove che il vaccino abbia provocato la morte del sotto ufficiale della Marina. Sul caso massima attenzione anche dal ministero della Salute pronto ad effettuare tutte le verifiche del caso con gli ispettori preposti.
La seconda vittima italiana invece è un agente di Polizia di Catania, di 50 anni.
Notizie che arrivano proprio assieme ad altre, simili, avvenute in altri paesi europei. per prima la Danimarca dove sempre per reazioni post sommministrazione del vaccino un lotto è stato prima ritirato e poi l’uso del vaccino AstraZeneca è stato sospeso.
L’Ema in una nota ha chiarito che “Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone immunizzate con il vaccino anti-Covid AstraZeneca nello Spazio economico europeo”.
L’allarme è arrivato ovviamente nei palazzi della politica. Il Premier Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con Ursula Von der Leyen. Dalla conversazione è emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. La Presidente della Commissione Europea ha comunicato che l’Ema ha avviato una ulteriore review accelerata.
Da AstraZeneca nessuna dichiarazione ufficiale ma filtra sicurezza rispetto al vaccino da loro prodotto che ha ricevuto il via libera (molto severo) di Ema ed Aifa. I numeri dei casi di trombosi vengono ritenuti purtroppo compatibili con campagne vaccinali da milioni di soggetti.
Quello che le autorità mediche vogliono capire è se l’evento (trombosi) è figlio di una mera coincidenza temporale o sussiste un nesso di causalità con la somministrazione del vaccino appartenente a quel lotto. La stessa cosa si farà in Italia, con analisi specifiche sullo stesso lotto. Nessun ritiro del vaccino dal mercato, solo la dovuta farmacovigilanza attiva che il caso prescrive.
In diverse parti del paese però non mancano le rinunce a farsi iniettare il vaccino Astrazeneca. Gesti comprensibili ma che al momento non hanno alcuna base scientifica.