È morto l’attore francese Gaspard Ulliel, giovane Hannibal Lecter

Aveva solo 37 anni, una bellezza luminosa e dirompente e un talento eclettico. Gaspard Ulliel è morto oggi, lasciando il mondo del cinema sotto shock. L’attore francese, ricordato soprattutto come giovane Hannibal Lecter per Peter Webber e protagonista dolente di È solo la fine del mondo per Xavier Dolan, è morto in seguito alle gravi conseguenze di uno scontro di sci. Ieri l’incidente fatale, quando si è scontrato con un altro sciatore nelle piste di La Rosière, in Savoia. Oggi all’ospedale di di Grenoble il decesso.
Appassionato di sport, proprio lo sport che amava gli è stato fatale.

Figlio di stilisti, anche modello per Chanel, nel curriculum di Gaspard Ulliel diversi film d’autore, da The Tulse Luper Suitcases, Part 2: Vaux to the Sea di Peter Greenaway (2004) a Paris, je t’aime di Gus Van Sant (2006). In patria si è fatto notare, agli esordi, con Una lunga domenica di passioni (2004), come fidanzato di Audrey Tautou durante la Grande Guerra: vinse il premio César come Migliore speranza di Francia.

Il lancio internazionale è arrivato quando ha accettato un ruolo rischioso, quello del giovane serial killer Hannibal Lecter di Hannibal Lecter – Le origini del male (2007), una sorta di prequel de Il silenzio degli innocenti, all’origine della follia del minaccioso e affascinante antropofago interpretato da Anthony Hopkins.

Da sinistra: l’attrice Léa Seydoux, il regista Bertrand Bonello, gli attori Gaspard Ulliel e Jérémie Renier al Festival di Cannes per il film “Saint Laurent”, 17 maggio 2014 (Foto Ansa/EPA/Sebastien Nogier)

L’eclettismo di Ulliel si dispiega in Una diga sul Pacifico (2008) di Rithy Panh, come figlio di Isabelle Huppert nell’adattamento del romanzo di Marguerite Duras, quindi come figlio di Jean Reno nel thriller La legge del crimine (2009) di Laurent Tuel.

Eccolo poi tirar fuori la sua eleganza e inquietudine in Saint Laurent ( 2014) di Bertrand Bonello, accanto a Jérémie Renier e Léa Seydoux, nei tormentati e creativi panni dello stilista francese Yves Saint Laurent.
Tra le sue provi più emozionanti: È solo la fine del mondo (2016), per cui infatti riceve un nuovo César, questa volta come attore maturo e sempre promettente. Al servizio del portentoso regista canadese Xavier Dolan, incarna uno scrittore malato terminale che torna nel suo paese natale e nella sua famiglia che non vede da 12 anni per comunicare la sua morte imminente: è stato delicato, intenso, lacerante. E ricordarlo lì, in quel ruolo a un passo dalla morte, oggi fa ancor più male.

Recentemente era stato ingaggiato dalla Marvel per la serie tv Moon Knight, insieme a Oscar Isaac ed Ethan Hawke, come Anton Mogart, alias Midnight Man, ladro che ruba per brivido e indossa un costume nero. a serie è in post-produzione: purtroppo vedremo Gaspard postumo.

Quest’anno Ulliel si sarebbe dovuto riunire con Bertrand Bonello per girare La Bête, film ambientato in un futuro prossimo in cui le emozioni sono diventate una minaccia, di nuovo con Léa Seydoux.

Gaspard Ulliel nel film “È solo la fine del mondo” (Foto: Ansa)

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