Ecdc, da gennaio 20.000 casi di vaiolo delle scimmie in Africa

Nel 2024 sono stati segnalati oltre
20.000 casi di mpox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie, in 13
Stati membri dell’Unione africana, che hanno portato a 582
decessi. Di questi, 19.667 casi (tra confermati e sospetti) e
575 decessi, sono stati segnalati da tutte le province della
Repubblica democratica del Congo. Lo riporta l’aggiornamento del
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
(Ecdc), citando i dati dell’ultimo report pubblicato dall’Africa
Centres for Disease Control and Prevention.
    Da novembre 2023, c’è stato, ricorda l’Ecdc, “un aumento del
numero di persone infette dal virus del vaiolo delle scimmie
clade I in Congo. Più di recente, tali infezioni sono state
segnalate in altri paesi in Africa che in precedenza non avevano
casi di mpox. Inoltre sono stati rilevati anche due casi
importati: in Svezia (il 15 agosto) e in Thailandia (il 22
agosto)”.
    Il vaiolo delle scimmie è una patologia infettiva causata da
un Orthopoxvirus, un virus simile a quello che causa il vaiolo
(da cui si differenzia per minore diffusività e gravità). Casi
confermati, dovuti ai sottocladi Ia o Ib del monkeypox sono
stati segnalati anche in cinque degli otto paesi confinanti con
la Repubblica democratica del Congo. Oltre a questo Paese, è
probabile che vi sia una trasmissione comunitaria in corso in
Burundi. Tuttavia, precisa l’Ecdc. “i dati disponibili da
diversi altri paesi in Africa non sono di qualità sufficiente
per escludere una trasmissione più diffusa di quella attualmente
segnalata”.
    L’Ecdc, che continua a monitorare la situazione, ha
pubblicato il 16 agosto una valutazione rapida del rischio per
l’Ue/See sottolineando che ritiene molto probabile che si
verifichino altri casi importati e raccomanda ai Paesi europei
di “rafforzare la preparazione contro l’epidemia”. L’ultimo
aggiornamento conferma che il livello di rischio valutato per la
popolazione generale “rimangono invariati” ed è valutato come “basso”.
   

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