venerdì, 29 Novembre 2024
Eisenberg e Culkin fra Shoah e dolore moderno
Questo film “è fiction ma è
basato sulla vera storia della mia famiglia e sul legame che ha
con la Polonia, un Paese da cui sono stato a lungo ossessionato.
Ho sempre voluto girarci un film e quando è arrivata questa
storia ho capito che sarebbe stata un’eccezionale opportunità”.
Lo ha spiegato Jesse Eisenberg, introducendo al Sundance Film
Festival il suo secondo film da regista (stavolta è anche
coprotagonista), la dramedy A Real Pain, coprodotta anche da
Emma Stone con la sua Fruit Tree.
Il film in gara nella sezione Us Dramatic competition,
acquisito per la distribuzione americana, dopo il debutto al
festival, dalla Searchlight Pictures per 10 milioni di dollari,
ha per protagonisti Eisenberg e Kieran Culkin, rispettivamente
nei ruoli di David e Benji due cugini trentenni molto uniti fino
ai 20 anni ma poi sempre più distanti. Insieme decidono di
intraprendere un viaggio in Polonia, Paese d’origine della loro
famiglia, in omaggio alla nonna, sopravvissuta alla Shoah e
morta da poco. David, venditore di spazi pubblicitari su
internet, assennato e responsabile marito e papà di una bambina,
ha un legame complesso con il cugino Benji, dalla personalità
brillante e carismatica, ma inquieto, facile ai repentini cambi
d’umore e agli eccessi, ancora senza una direzione nella vita.
Nel film “mi chiedo come si possa riconciliare un dolore epico,
quello di trauma globale come un genocidio, con i dolori molto
diversi in entità ma che comunque ci attraversano nel mondo
moderno” ha spiegato Eisenberg (che è al Festival anche con la
commedia nera/surreale Sasquatch Sunset di Nathan Zellner, dove
interpreta un Bigfoot, ndr).
Il rapporto di complicità e scontro fra i due cugini tocca
anche i loro compagni nel viaggio di gruppo verso alcuni luoghi
della memoria tra Varsavia e Lublino. Con i protagonisti ci
sono la guida James (Will Sharpe); Marsha (Jennifer Grey) fresca
di divorzio e figlia di una sopravvissuta all’Olocausto che non
ha mai parlato con lei di quanto accaduto; la coppia composta da
Diane e Mark (Daniel Oreskes e Liza Sadovy); Eloge (Kurt
Egyiawan) ruandese, sopravvissuto al genocidio nel proprio Paese
che si è poi convertito all’ebraismo.
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