lunedì, 25 Novembre 2024
Elezioni 2021, chi ha perso voti e chi li ha guadagnati (partito per partito)
Le Elezioni amministrative dello scorso fine settimana sono da ore al centro delle analisi di esperti, politologi, direttori di giornale e tv. Ma non bisogna mai staccarsi dai numeri, l’unica cosa alla fine reale, che non mentono mai.
Di certo tutti hanno sottolineato il calo generale, anzi, il crollo dell’affluenza fermatasi al 54% ma nelle grandi 5 città che hanno catturato l’interesse di tutti non ha raggiunto per la prima volta nella storia il 50%.
Abbiamo così confrontato il numero di voti e votanti delle amministrative 2016 con quelle di ieri a Milano, Torino, Roma, Napoli e Bologna.
Partiamo dai votanti: in 5 anni i voti persi sono stati più di 400 mila, una enormità. Nel dettaglio: Napoli -60.196, Roma -196.018, Bologna -22.583, Milano -59.053 e Torino -66.245. Nessuna delle grandi città è riuscita a resistere a questo allontanamento dalla politica degli italiani.
Questo il dato generale. Ma entrando nel dettaglio, partito per partito, si scoprono cose interessanti. Ad esempio si scopre che alcune sconfitte sono forse più pesanti di quanto si sta dicendo in queste ore, ma da un altro punto di vista chi forse sta festeggiando oggi lo fa pur avendo perso (voti reali).
MOVIMENTO 5 STELLE
Di sicuro il partito dell’ex premier, Giuseppe Conte è quello che ha pagato di più. In maniera pesante, pesantissima.
Nel complesso infatti i voti persi dai grillini sono stati più di mezzo milione (precisamente 501.651), con alcuni picchi clamorosi. Pensiamo ad esempio a Roma dove nel primo turno del 2016 raccolsero 461mila voti mentre tra domenica e ieri si sono fermati a 110 mila: 350 mila in meno, una Waterloo.
Per non parlare ad esempio di Milano dove nell’intera città hanno raccolto solo 12.517 voti di lista venendo superati persino dal dissidente Paragone.
FRATELLI D’ITALIA
Il partito di Giorgia Meloni invece conferma il trend positivo delle ultime rilevazioni e dei sondaggi nazionali, crescendo, dappertutto. Nelle 5 grandi città infatti si è sempre chiuso con il segno + nel confronto 2016-2021. Il totale dei voti guadagnati è stato superiore ai 110 mila (111.459). La crescita maggiore a Milano (+31.702) dove per la prima volta è arrivata ad insidiare la Lega come forza trainante del centrodestra.
PD
Ieri un esultante Enrico Letta commentava i risultati elettorali del suo partito con grande entusiasmo, dichiarando che «finalmente siamo tornati in sintonia con il Paese». Una sintonia che però i numeri non mostrano, anzi. Nelle 5 città il Partito Democratico ha perso rispetto a 5 anni fa e nemmeno poco. Il calo infatti è di quasi 65mila voti. Solo a Milano si è registrata una crescita (+6.267) mentre altrove è andata male, soprattutto a Roma con quasi 40mila voti in meno, colpa anche del grande successo di Calenda e della sua lista.
LEGA
L’analisi dei voti del partito di Salvini è a due facce. Nel complesso c’è stata una crescita nell’elettorato rispetto a 5 anni fa (+19.353). Ma al suo interno ci sono dati che devono far riflettere, soprattutto quello di Milano dove nella debacle del centrodestra si evidenziano gli oltre 10 mila voti persi dalla Lega. Dall’altra parte c’è una forte crescita a Roma, con quasi 28 mila voti in più.
FORZA ITALIA
L’altro partito che ha chiuso la due giorni elettorale con il segno meno in tutte e 5 le grandi città è il partito di Silvio Berlusconi. Se da una parte il suo candidato e rappresentante, Occhiuto, ha trionfato in Calabria da Milano a Napoli il calo è stato pesante. Nel complesso i voti persi sono stati 104.977, tanti, ma è soprattutto nel capoluogo lombardo che la perdita è clamorosa. 5 anni fa i berlusconiani erano oltre i 100mila voti. Ieri hanno chiuso poco sopra i 30 mila.