Emicrania, triptani low cost e più efficaci dei farmaci nuovi

I triptani (in particolare
eletriptan, rizatriptan, sumatriptan e zolmitriptan) sono più
efficaci dei nuovi e più costosi farmaci per l’emicrania e
dovrebbero essere promossi a livello globale perché attualmente
sottoutilizzati e le linee guida internazionali dovrebbero
essere aggiornate: è quanto afferma sul British Medical Journal
(Bmj) il team di Andrea Cipriani dell’Università di Oxford che
ha condotto un’analisi delle ultime evidenze scientifiche
sull’argomento.
    I ricercatori hanno analizzato i dati di studi clinici
pubblicati fino a giugno 2023, in tutto 137 studi e 89.445
partecipanti che prendevano uno di 17 farmaci o un placebo.
    Quando i farmaci sono stati confrontati tra loro, i quattro
triptani sono risultati migliori nell’alleviare il dolore
dell’emicrania rispetto ai più costosi farmaci recentemente
commercializzati, come lasmiditan, rimegepant e ubrogepant, i
quali si sono rivelati comparabili al paracetamolo e alla
maggior parte degli antidolorifici antinfiammatori (Fans). I
ricercatori sottolineano che i triptani migliori dovrebbero
essere considerati il trattamento di scelta per gli episodi di
emicrania e dovrebbero essere inclusi nella lista dei farmaci
essenziali dell’Oms per promuovere l’accesso globale e standard
di cura uniformi, pur ricordando che alcune persone non possono
assumere triptani a causa di problemi cardiaci o effetti
collaterali spiacevoli.
    Il basso utilizzo dei triptani, commenta Paolo Martelletti,
Direttore della rivista The Journal of Headache and Pain, si
deve a una ridotta educazione dei medici e alle limitazioni
legate agli effetti collaterali (senso di costrizione ed
oppressione toracica, sensazione di spossatezza e sonnolenza,
dolori muscolari, che però per lo più sono transitori). “Però –
aggiunge – il loro costo è basso e quindi sono economicamente
accessibili e in alcuni paesi (come la Germania) sono venduti
come farmaco da banco in combinazione con antinfiammatori”. Un
limite all’uso dei triptani, precisa, è però avere fattori di
rischio cardiovascolari.
    “Di contro i gepanti (ubrogepant e rimegepant) sono molto
costosi, (l’ubrogepant non verrà commercializzato in
Europa/Italia per una questione di sostenibilità)”. Nonostante
la loro elevata tollerabilità e sicurezza, aggiunge, come visto
anche nell’analisi sul Bmj, i Gepanti sono meno rapidi e potenti
dei triptani.
    E ancora, il Lasmitidan presenta problemi di eventi avversi
importanti.
    In questo panorama, conclude, un aiuto potrebbe arrivare da
un nuovo triptano per via inalatoria (Zavegepant) approvato
dalla Fda lo scorso anno, infatti i trial non hanno riportato
eventi avversi cardio-cerebrali; la Real World Evidence ci dirà
di più negli anni futuri”.
   

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