Evviva le parole di Mattarella sul 4 Novembre

di Pasquale Trabucco Presidente del Comitato Nazionale per il ripristino del 4 novembre Festa Nazionale

In occasione delle celebrazioni per il Giorno dell’Unità Nazionale a Bari, in questo giorno in cui ricorre il Centenario del Regio Decreto con il quale si sancì per legge di celebrare il giorno della fine delle ostilità della Grande Guerra e di rendere onore a quanti combatterono e quanti perirono sui campi di battaglia e tra i civili, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha pronunciato parole di chiara condivisione rispetto al progetto che mi vede impegnato dal 2018 per il ripristino di una festività, il 4 novembre, che dà voce e riconoscimento agli uomini che ci hanno consegnato l’Italia di oggi.

I silenzi di un nonno, i racconti di un padre, i libri di scuola, i libri che non parlano di guerra per parlare di guerra: ecco la Storia.

Non è un semplice concetto, ma un modello fondamentale e rappresentativo.

Nella sua essenza di narrazione e di ricostruzione di una serie di fatti, la Storia è serbatoio prezioso di ricordi sia di persone che di nazioni. E in quanto tale è identità, “quella memoria che ci unisce”. È dunque necessario ricordare per onorare chi ci ha preceduti, evitare errori già commessi, apprendere le condotte più sagge, rispettose e virtuose.

Questo messaggio importante ha voluto trasmetterci ieri il nostro Presidente, auspicando di ricomprendere nella festa del 4 novembre la festa delle Forze Armate come evento della tradizione e di omaggio alla memoria che nutre le coscienze e alimenta l’impegno.

Oggi, nel ricordo del dolore e degli orrori vissuti dai nonni e dai padri, il nostro impegno deve volgersi alla pace, quale “dovere ineludibile”, bene inestimabile e necessario per poter dare un futuro di umanità ai nostri figli.

Per tutto questo il Comitato Nazionale che mi onoro di rappresentare continuerà ad impegnarsi affinché, quanto chiesto dal nostro Presidente, trovi al più presto compimento!

W il 4 novembre, W l’Italia

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