Fellini Museum dedica una mostra fotografica a Giulietta Masina

A Giulietta Masina, che spesso
Federico Fellini nel Libro dei sogni ritrae con le fattezze di
una fata, il Fellini Museum di Rimini dedica una mostra
fotografica. A settant’anni da La strada e a poche settimane dal
trentennale della scomparsa (23 marzo), da giovedì 22 febbraio,
anniversario della nascita, al 2 aprile saranno esposti al
secondo e al terzo piano del Palazzo del Fulgor 34 scatti
provenienti dagli archivi Penzo e Reporters Associati-Fondazione
Cineteca di Bologna. La mostra, ‘And please stop crying’,
comprende 34 foto di scena sui set dei sette film di Fellini in
cui la Masina ha recitato: La strada, Le notti di Cabiria, Luci
del varietà, Lo sceicco bianco, Il bidone, Giulietta degli
spiriti, Ginger e Fred. In occasione dell’inaugurazione, il 22
febbraio dalle 16 ingresso libero a Palazzo del Fulgor. Italo
Calvino parlava di una “zona Masina” nel cinema di Fellini,
facendo riferimento a quella dimensione dell’immaginario del
regista riminese che più si richiama al circo e alle sue figure.
    Di quelle figure Masina è stata l’interprete più ispirata e
dotata: ne possedeva la leggerezza, la vitalità, la grazia, il
candore. Con La strada, nel 1957, Fellini vince il primo dei
suoi cinque Oscar e a soli 37 anni entra nell’Olimpo dei grandi
del cinema, ma è Giulietta Masina con la sua interpretazione di
Gelsomina a conquistare e commuovere le platee di tutto il
mondo. Charlie Chaplin ne riconosce l’affinità con il suo
Charlot e tra gli spettatori in quei lontani anni Cinquanta
c’era un giovane argentino di nome Mario Bergoglio che, a
distanza di decenni e divenuto nel frattempo Papa, ricorderà
quel personaggio il cui sguardo “sa cogliere nell’inverno ciò
che è già primavera”. Passa un solo anno e Fellini vince il suo
secondo Oscar con Le notti di Cabiria. Ancora Giulietta Masina
come protagonista, forse nel ruolo da lei più amato e nel quale
forse più si riconosceva.
   

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