Fo, Rame e il coraggio delle idee

(ANSA) – ROMA, 17 OTT – E’ il primo agosto 2016:
all’Auditorium Parco della Musica di Roma, di fronte a tremila
spettatori, Dario Fo dà l’addio alle scene con una
rappresentazione di Mistero buffo. Le straordinarie immagini di
quella serata fanno da linea rossa in un viaggio nell’opera, il
coraggio artistico e politico, la personalità del grande attore
e drammaturgo Premio Nobel (scomparso ad ottobre 2016) e di sua
moglie, compagna di scena, di battaglie e di vita, Franca Rame
(scomparsa nel 2013), in Dario Fo: L’ultimo Mistero Buffo,
firmato dal nipote dell’attrice, Gianluca Rame, al debutto alla
Festa del cinema di Roma nella sezione Freestyle. Un ritratto (prodotto da Clipper Media e Luce Cinecittà con
Ctfr, in collaborazione con Rai Documentari con il patrocinio
della Fondazione Fo Rame), è costruito ‘pescando’ nelle oltre
400 ore di materiale audiovisivo della fondazione, fra messe in
scena e interviste. A queste si aggiungono le interviste ad
amici, ammiratori e colleghi, fra i quali, Dacia Maraini, Paola
Cortellesi, Roberto Vecchioni, Stefano Benni, Lella Costa,
Gianni Minà. “Nel ripercorrere tanto materiale – dice all’ANSA Gianluca
Rame – mi ha colpito la coerenza di vita e politica di Dario e
Franca, sono sempre stati leali con se stessi e con il
pubblico”. Ci si concentra in particolare sull’impatto politico
e sociale delle opere di Dario Fo (che “resta l’autore italiano
più rappresentato nel mondo” ricorda la nipote dei due artisti,
Mattea Fo, presidente della Fondazione Fo Rame) diventate
attraverso le riletture delle varie compagnie anche
straordinario strumento di denuncia di ingiustizie, crimini e
sopraffazioni avvenuti nei diversi Paesi. Un racconto della
lotta per una società più giusta per il quale Dario Fo e Franca
Rame, hanno rischiato in prima persona, subendo censure, finendo
nel mirino delle forze dell’Ordine e, nel caso dell’attrice,
diventando anche vittima nel 1973 di un sequestro, sevizie e
stupro da parte di cinque uomini. “Il teatro popolare, che
parla dei problemi e li porta in evidenza permette al pubblico
di capire il significato di quello che sta succedendo intorno
grazie all’ironia, ed è qualcosa che il potere non può
accettare” spiega Fo in un’intervista. (ANSA).
   

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