Fondi sviluppo e coesione, Giffoni all’attenzione del Parlamento

Lo sblocco delle risorse dei Fondi
di Sviluppo e Coesione per la Campania e la crisi del sistema
culturale regionale che mette a rischio circa dodicimila posti
di lavoro all’attenzione del Parlamento italiano. Giffoni è il
caso che viene sollevato e portato all’attenzione della pubblica
opinione nazionale, sia al Senato che alla Camera, con due
interrogazioni parlamentari, “come esempio lampante ed
incontrovertibile di evento culturale che, grazie agli
investimenti realizzati nel corso degli anni, è riuscito ad
innescare virtuosi processi di trasformazione territoriale in
grado di portare crescita e sviluppo, di creare indotto, nuova
occupazione e ricchezza. Un’idea che è diventata, perciò,
fattore produttivo, tassello determinante di un’economia che la
cultura riesce a mettere in moto”. Alla Camera sono stati i deputati Anna Laura Orrico, già
sottosegretaria alla Cultura, e Gaetano Amato ad interrogare il
ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione, il
Pnrr ed il Sud, Raffaele Fitto, circa la mancata sottoscrizione
dell’accordo di programma tra il governo e la Regione Campania
che di fatto rende possibile l’utilizzo delle risorse dell’FSC.
    Al Senato un’interrogazione a Fitto è stata presentata da Andrea
Crisanti, segretario della Commissione Cultura, Ricerca e
Istruzione. “Le interrogazioni parlamentari – dichiara Claudio Gubitosi,
fondatore di Giffoni – si aggiungono al coro di centinaia di
migliaia di voci che, in queste settimane, hanno espresso il
loro sostegno a Giffoni, rabbia per la situazione attuale e
paura per ciò che potrebbe accadere. Cittadini italiani ed
esteri, famiglie e, soprattutto, i nostri giffoner che qui hanno
trovato la loro casa, la loro identità, un luogo dove esprimersi
e i valori che custodiranno per tutta la vita. Occorre governare
questo momento di instabilità collettiva con saggezza. Ancora
una volta invito il presidente del Consiglio e tutto il governo
a fare presto e a concludere, in pace, l’iter per l’accordo tra
governo centrale e Regione Campania”.
   

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