lunedì, 25 Novembre 2024
Francia, Austria, Germania, la lunga lista degli attacchi di terrorismo del 2021
Mentre in Europa si discute di green pass e di chi ogni giorno (o quasi) decide di raccontare con chi va a letto, la propaganda e gli attacchi terroristici di matrice islamica non si arrestano, anzi, si moltiplicano senza che la cosa turbi più di quel tanto l’opinione pubblica e le Istituzioni europee impegnate a sdoganare il velo islamico come ‹‹un velo di libertà››.
É di questa mattina la notizia dell’attacco terroristico avvenuto a Cannes (Alpes-Maritimes- Francia) dove un agente di polizia intorno alle 6.30 è stato aggredito davanti alla stazione di polizia con un coltello mentre stava per partire per un giro di pattuglia. Secondo fonti della polizia, l’aggressore avrebbe detto di aver agito ‹‹in nome del Profeta›› e il poliziotto ‹‹è sopravvissuto all’attacco grazie al suo giubbotto antiproiettile››.
L’aggressore, un 37enne algerino, che secondo “Le Figaro”, si chiamerebbe Lakhdar B. e sarebbe in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato da autorità italiane (febbraio 2020), ‹‹prima ha fatto abbassare il finestrino dell’auto della polizia fingendo di chiedere delle informazioni per accoltellare al petto un agente,poi ha provato ad attaccare il collega che però ha aperto il fuoco contro l’aggressore›› che ora è ricoverato in prognosi riservata. Pochi giorni prima nella notte tra sabato 6 e domenica 7 novembre sorsi, a Villeurbanne (Rodano), un uomo armato di coltello aveva gridato “Allah Akbar” dopo aver tentato di rubare il veicolo della polizia in borghese prima di essere ucciso in uno scontro a fuoco.
Sempre domenica 7 novembre un 27enne siriano armato di coltello aveva attaccato i passeggeri del treno ad alta velocità che va da Ratisbona a Norimberga (Germania) ferendo in maniera grave tre persone prima di essere fermato. Sul treno al momento dell’attacco c’erano 300 passeggeri che sono stati fatti scendere a Seubersdorf (distretto di Neumarkt). In precedenza il 13 ottobre scorso il 37enne Espen Andersen Brathen, convertito all’islam nel 2017, ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre due a Kongsberg, una piccola città vicino a Oslo (Norvegia), due giorni dopo a Londra a cadere sotto i colpi di Ali Harbi Ali, un 25enne britannico di origine somala nel Regno Unito dal ’90, era stato il parlamentare britannico Sir David Amess 69 anni deputato conservatore di Southend West, assassinato con 17 coltellate mentre incontrava i suoi gli elettori in una chiesa nell’Essex.
Per tornare alla Germania lo scorso 25 giugno a Würzburg (Germania) un 24enne somalo identificato come Abdirahman J. si era avventato armato di coltello contro nove persone (tutte donne) uccidendone tre (di 24, 49 e 82 anni) e ferendone in modo grave altre sei al grido di “Allah u Akbar”(Allah è il più grande). La traiettoria del 24enne somalo subito descritto come un ‹‹soggetto che era stato curato per disturbi psichici›› è quella di molti altri terroristi che hanno colpito in Europa prima di lui: ovvero era arrivato a Lampedusa a bordo dell’ennesimo barcone soccorso da una delle molte Ong che operano nell’area. Un trend quello del terrorismo islamico in Europa che non conosce crisi visto che nel 2020, secondo il rapporto TESAD sulla situazione e le tendenze del terrorismo nell’UE del 2021, ci sono stati un totale di 57 tentativi di attacchi terroristi, tra gli attacchi effettuati, quelli falliti e sventati. Un numero lievemente inferiore rispetto ai 55 tentativi del 2019 e tra questi secondo il report ‹‹10 vengono attribuiti al terrorismo jihadista in Austria, Francia e Germania››.
Sebbene gli attacchi jihadisti rappresentino solamente un sesto degli attacchi totali perpetuati nell’UE, questi hanno causato più della metà delle morti (12) e quasi tutti i ferimenti (47). Se le istituzioni europee paiono guardare dall’altra parte non va certo meglio negli USA dove i senatori Ted Cruz, Jim Inhofe e Ron Johnson, che hanno nuovamente esortato il Dipartimento di Stato a utilizzare la sua autorità statutaria per designare i Fratelli musulmani come organizzazione terroristica straniera (FTO), hanno appreso che l’amministrazione guidata da Biden e i senatori Democratici del “Comitato per gli stanziamenti della Camera” hanno trattenuto 130 milioni di dollari di aiuti militari all’Egitto fino a quando il Cairo non ha rilascerà alcuni ‹‹prigionieri politici della Fratellanza musulmana››. Sorprendente? Non proprio, almeno per chi ha buona memoria perché durante la campagna elettorale lo stesso Joe Biden si era più volte recato in visita da imam della Fratellanza musulmana per chiedere di esortare i fedeli di votarlo contro l’odiato Donald Trump. L’operazione è andata in porto perché il soccorso islamico ai Democratici è puntualmente arrivato: al Washington Post l’amministratore delegato di Emgage (potente organizzazione islamica), Wa’el Alzayat, aveva promesso che «le comunità musulmane americane si stanno organizzando come mai prima per massimizzare la nostra affluenza elettorale e per garantire che le nostre voci siano rappresentate[…] Joe Biden sta collaborando con Emgage Action per impegnarsi con le comunità musulmane americane e aiutarci a galvanizzarci». Così, Associazioni islamiche americane, come la Società islamica del Nord America (ISNA), il Council on American-Islamic Relations (CAIR), tutte legate alla Fratellanza Musulmana, hanno lavorato ‹‹pancia a terra›› per la candidatura di Biden (alcuni di loro erano nel suo staff elettorale), tra la popolazione statunitense di religione musulmana e hanno partecipato alla sua campagna elettorale (a livello statale e nazionale) presentando i loro candidati alcuni dei quali sono stati eletti nelle fila dei Democratici che con la Fratellanza musulmana hanno ormai un rapporto consolidato. Mai come oggi vale il “C’era una volta l’America”.