Garrone pittore, i miei quadri fotogrammi in movimento

(di Nicola Pirrone) Il Museo Nazionale del Cinema di
Torino e la Cineteca di Bologna, in collaborazione con SIAE –
Società Italiana degli Autori ed Editori e Rai Cinema, uniscono
le forze nel segno di Matteo Garrone. E realizzano il “film
recording” (ovvero la stampa in copia pellicola di un negativo e
copie positive) degli ultimi quattro film, girati in digitale,
realizzati da Matteo Garrone: Il racconto dei racconti, Dogman,
Pinocchio, Io Capitano. La stampa è stata effettuata dal
laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna.
    Inoltre tra aprile e maggio, una retrospettiva integrale dei
suoi film al Cinema Massimo di Torino e al Cinema Modernissimo
di Bologna. E poi la mostra con le foto di Io Capitano a Torino
e con i suoi quadri alla Galleria Modernissimo di Bologna.
    Retrospettiva integrale e mostra pittorica che lo stesso regista
inaugurerà a Bologna questa sera alle 20 con la proiezione del
film L’imbalsamatore. “Dopo quasi trent’anni ho pensato fosse
giusto far vedere i miei quadri, un po’ come curiosità per chi
ha amato i miei film, e un po’ per far vedere qual è la mia
formazione”, ha spiegato Garrone alla presentazione.
    Sì, perché il cinquantaseienne artista romano prima di
diventare un regista apprezzatissimo è stato un pittore,
formatosi in giro per musei e grazie alla frequentazione
giovanile dei teatri dovuta al mestiere di critico teatrale di
suo padre. “Nei quadri ci sono dei personaggi che poi appaiono
nei miei primi film, con alcuni amici che poi sono diventati
interpreti delle mie storie. C’è un legame che mostra come in
queste opere ci sia già e si può sentire un po’ il cinema;
alcune sembrano proprio dei fotogrammi in movimento, nature
morte attraverso vari momenti della loro trasformazione, una
messa in scena e un lavoro sulla composizione. L’idea di esporre
le mie opere accanto a una delle sale cinematografiche più belle
d’Italia mi riempie di gioia e al tempo stesso mi fa sentire più
protetto perché so che ci sarà un dialogo tra i miei film,
riproposti in rassegna, e i miei quadri”.
    “Impossibile incasellare Matteo Garrone – racconta il
direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli – ma
possiamo dire che è il più sorprendente cineasta italiano. Ogni
suo film è un mondo in cui convivono curiosità verso la realtà e
capacità di ricrearla con uno sguardo originale e potente.
    Un’opera che si confronta anche con i grandi nodi irrisolti del
nostro paese, capace di raccontare gli ultimi, gli isolati,
senza giudizi morali, con una cura dell’immagine che non è mai
solo forma, ma sostanza espressiva”.
    Oltre all’Imbalsamatore, saranno proiettati fra gli altri i
film Gomorra, Fotografo di matrimoni, Primo amore, Io capitano,
Terra di mezzo, Estate romana. Matteo Garrone sarà poi al Museo Nazionale del Cinema di Torino
l’8 maggio per incontrare gli studenti, inaugurare ufficialmente
la mostra sulla cancellata storica della Mole Antonelliana e per
incontrare il pubblico alle ore 17:00 al Cinema Massimo, prima
della proiezione di Io Capitano.
   

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