mercoledì, 27 Novembre 2024
Gen. Tricarico: «La guerra sarà lunga e difficile. Ma controllare l’Ucraina sarà impossibile»
«Gli ucraini non daranno tregua ai russi che non riusciranno a controllare tutto il territorio. Più russi mandano più ne ammazzeranno. Parliamo di una popolazione di circa 30 milioni di combattenti tra uomini e donne contro 200mila soldati russi». Non è stata una guerra lampo, non sarà una passeggiata ma un massacro, lento, con migliaia di morti e distruzione. Il generale Generale Leonardo Tricarico ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa, in un’intervista rilasciata a Panorama analizza punto per punto le mosse dell’esercito russo che continua a bombardare le città ucraine. L’ultimo attacco infatti c’è stato ieri sera nelle città dell’Ucraina centrale e orientale. Uno scenario che secondo il Generale Tricarico non è passato ancora alla fase cruenta.
Quanto durerà ancora la guerra nelle città?
«Non si può dire quanto durerà e soprattutto quando inizierà in maniera cruenta casa per casa e strada per strada. I tempi non possono essere stabiliti. Tutto dipende da come verrano gestite le negoziazioni di questi giorni».
Quali sono gli obbiettivi di Putin?
«Con tutta l’imperscrutabilità dei comportamenti di questo uomo lui ha di sicuro l’obiettivo di terminare il lavoro nel Donbass e in tutta la fascia costiera in modo da creare un’attività sul mare. Dopo di che l’altro obiettivo è la capitale Kiev dove sta ammassando le forze per avvicinarsi. Sta incontrando più difficoltà del previsto questo è chiaro ma qualunque pianificatore deve mettere in conto il fatto di non raggiungere al 100% gli obbiettivi nei tempi che aveva previsto».
Di quanti soldati ha bisogno Putin per mantenere le città ucraine conquistate?
«Un numero è difficile dirlo ma di certo non ne ha sufficienza. È uno sforzo che non si potrà permettere. Deve attendersi delle rappresaglie diffuse, agguerrite e molto attrezzate dal punto di vista dell’armamento. Gli ucraini non daranno tregua ai russi che non riusciranno a controllare tutto il territorio. Più russi mandano più ne ammazzeranno. Parliamo di una popolazione di circa 30 milioni di combattenti tra uomini e donne contro 200mila soldati russi. Il rapporto di forza è nettamente favorevole all’Ucraina. Gli ucraini poi sono ben attrezzati e sicuramente ben informati dall’intelligence europeo hanno il supporto dell’Occidente, in pratica una fossa di leoni per i russi».
Putin si fermerà?
«Se lui si fermerà è tutto da vedere. Putin da una parte ha i suoi obbiettivi militari da portare a termine ma dall’altra ha delle sanzioni pesanti, un dissenso interno da controllare di tutte le fasce dal popolo, a partire dalla borghesia colta a tutti gli oligarchi che vanno ad aggiungersi ad un dissenso internazionale che lo ha completamente isolato».
Putin potrebbe ricorrere al nucleare?
«Il nucleare è la pistola che ha estratto dal cassetto e messo sul tavolo e se adesso la vorrà usare è da vedere. Di certo gli stimoli per farlo sono molto forti, per questo bisogna cercare una via d’uscita con le trattative facendo delle concessioni anche se lui sembra che voglia richiedere tutto il piatto. Bisogna parlare non c’è altro da fare».
Cosa ne pensa della mossa dell’Italia di inviare armi in Ucraina?
«Non è stata una mossa giusta, è stata una mossa sacrosanta! Perché gli ucraini stanno combattendo e come si fa a non armare le mani di questa gente? È da stupidi non farlo come lo sono i pacifisti, lo scriva per favore ed il vero volto del pacifismo sta venendo fuori. Io li paragono ai no vax».
Con l’invasione russa come fanno ad entrare le armi?
«Le armi entrano dalla Polonia perché i russi non hanno il controllo di tutta la frontiera polacca dove i punti d’ingresso sono infiniti. Nel caso il problema si crea dopo man mano che ci si addentra nel territorio. C’è da aspettarsi dei check point russi dove questi corrieri possono essere intercettati e quindi tutto sta nel evitare i controlli. In sostanza la frontiera con la Polonia non può contare su un’interdizione dei russi ed è da lì che entrano le armi per la consegna ai reparti combattenti».
Secondo lei la guerra in Ucraina era già pianificata?
«Si era tutto programmato visto lo schieramento russo. Aveva tatticamente previsto tutti gli ingressi e quindi ha mentito spudoratamente quando diceva di non voler invadere l’Ucraina. Molto probabilmente c’è stato un tempismo collegato ai giochi olimpici».
Perché hanno come obbiettivo le centrali nucleari?
«Per controllare l’energia elettrica non per altro perché l’eventuale distruzione danneggerebbe per prima la Russia. Le centrali nucleari non sono un obiettivo militare ma di potere».
Qual è la soluzione?
«Bisognerà fare una negoziazione ben strutturata non come quelle tentate fino ora che sono state maldestre o di pura apparenza come quella di Macron ma bensi sensata con possibilità di riuscita come quella di Bennett. Nelle trattative la anche la Cina e la Turchia potrebbero avere qualche speranza di successo».
Quale potenza ha un ruolo chiave?
«La Cina sicuramente perché gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a promuovere, sollecitare o incoraggiare un tavolo negoziale, la Nato è il megafono degli Stati Uniti ed Il quadro si esaurisce qui anche perché l’Europa non esiste».