Giffoni 54, ecco i primi titoli in concorso

Le discriminazioni etniche, lo
sport come riscatto e occasione di crescita, le difficoltà di
essere genitori e figli, la scoperta della sessualità e la
bellezza di non riconoscersi in un’etichetta: sono solo alcuni
dei temi affrontati dai primi titoli scelti per #Giffoni54, in
programma dal 19 al 28 luglio 2024. Tema della 54esima edizione
del festival è L’Illusione della Distanza: una scelta che vuole
evidenziare un paradosso, indicando i pericoli del senso di
isolamento con la paura dell’altro, del diverso, del lontano,
con l’inganno di sentirsi separati. Un invito a ritrovare i
sentieri, a scoprire i legami invisibili che esistono,
nonostante le apparenti divisioni, per rivelare quanto siamo
incredibilmente prossimi, indissolubilmente uniti.
    Le opere in concorso, ad oggi, provengono da Argentina,
Belgio, Bolivia, Cile, Croazia, Danimarca, Italia, Francia,
Germania, Giappone, India, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Paesi
Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria,
Usa.
    Lungometraggi, cortometraggi e documentari saranno visti e
votati da oltre 5mila juror italiani e internazionali, con una
delegazione proveniente da oltre 30 Paesi. Saranno proprio i
giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.
    Alla scoperta di sé tra sentimenti e attrazioni: si muovono
su questi temi le trame dei primi lungometraggi proposti ai
Generator +13. E’ racconto fantastico intriso di musica,
messaggi segreti e atmosfere invernali, l’opera prima The Major
Tones di Ingrid Pokropek. Ana è una ragazza di quattordici anni
che vive con suo padre Javier, un pittore e insegnante d’arte.
    Durante le vacanze, la ragazza scopre che attraverso la placca
metallica che ha sul braccio a causa di un incidente, sta
ricevendo un strano messaggio in codice Morse. La scoperta del
primo amore fa da filo conduttore in Young Hearts, opera prima
del regista Anthony Schatteman scritta insieme al candidato al
Premio Oscar Lukas Dhont. Elias, 14 anni, si sente attratto dal
suo nuovo vicino Alexander. Presto si rende conto di essersi
innamorato per la prima volta. Parlare con gli amici e la
famiglia porta più domande che risposte.
    Nella sezione dei Generator +18 c’è tra gli altri Amal di
Jawad Rhalib: nel film un’insegnante di letteratura, idealista e
appassionata in una scuola suburbana di Bruxelles, diventa il
bersaglio di una intensa ostilità da parte degli studenti, dei
loro genitori e dei colleghi legati all’estremismo islamico,
quando sceglie di aiutare una ragazza musulmana adolescente
accusata di non seguire i dettami religiosi dopo il suo coming
out sui social media.
    Discriminazione etnica, guerra e alleanze, scelte e coraggio:
sono i temi principali delle opere selezionate per la categoria
Gex Doc, sezione dedicata a docenti, genitori e filmgoers. È
un’opera prima Until I Fly di Kanishka Sonthalia e Siddesh
Shetty: in un villaggio himalayano-indiano vive un bambino nato
da madre indiana e padre nepalese. Il documentario racconta la
storia di Veeru mentre lotta con gli effetti profondi della
discriminazione etnica. Nato in un villaggio che lo prende in
giro per la sua identità mista, il ragazzo affronta bullismo
incessante e insulti denigratori. Piuttosto che reagire, si
ritira nel suo mondo dove la natura diventa un rifugio. Ma a
volte basta poco per cambiare una vita. Infine Silent Trees di
Agnieszka Zwiefka. Quando sua madre muore tragicamente nel bosco
al confine polacco-bielorusso, Runa, una ragazza curda di 16
anni, deve crescere rapidamente per prendersi cura dei suoi 4
fratelli più piccoli e di un padre impotente e depresso. La
famiglia affronta il trauma nel campo profughi e cerca
lentamente di costruire una nuova vita in Polonia. La più grande
paura di Runa è essere costretta a tornare in Iraq, dove i curdi
affrontano la minaccia dell’ISIS. Ma proprio quando il suo sogno
di tornare a scuola si avvera, compare un’altra minaccia: quella
dell’espulsione.
   

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