Giornata Memoria: Gravina, trasformiamo l’orrore in speranza

Oggi, 27 gennaio, è la Giornata della
Memoria, che anche la federcalcio (Figc) celebra partecipando al
ricordo delle vittime della Shoah con una campagna di
comunicazione sul proprio sito istituzionale e sui canali
social,. Così viene ribadita la necessità di non fermarsi al
semplice ricordo, ma di trasmettere conoscenza ed educazione per
contrastare ogni forma di discriminazione.
    “Ricordare è il nostro impegno per il presente e per il futuro
– le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina -.
    Ricordare vuol dire dare voce a coloro che non possono parlare,
trasformando il dolore in consapevolezza e l’orrore in speranza.
    Per questo il mondo del calcio scende in campo unito con diverse
iniziative, che hanno nel rispetto della persona il vero seme
della pace e della convivenza. Non c’è progresso senza memoria e
non c’è umanità senza il coraggio di ricordare”.
    In occasione dell’80/o anniversario della liberazione del
campo di concentramento di Auschwitz, divenuto uno dei simboli
dello sterminio, la federazione ha patrocinato (assieme alla
Lega Pro e a Coop Alleanza 3.0) l’evento promosso dal Settore
Giovanile e Scolastico dal titolo ‘In gioco per l’uguaglianza’,
che si è svolto allo stadio ‘Paolo Mazza’ di Ferrara, dove il
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-Meis in
collaborazione con Spal Foundation hanno organizzato un incontro
che si è svolto giovedì scorso, 23 gennaio, riservato agli
studenti del Liceo A. Roiti (indirizzo Sportivo) e alle squadre
del settore giovanile della Spal dedicato a storie di calcio,
Shoah e lotta al razzismo, seguito da una visita al museo.
    All’incontro hanno partecipato il giornalista e scrittore Adam
Smulevich – autore tra gli altri di “Un calcio al razzismo. 20
lezioni contro l’odio” e di “Presidenti. Le storie scomode dei
fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma”,
libro che tratta di Raffaele Jaffe, presidente del Casale a cui
nel 1914 fece vincere perfino uno scudetto, morto ad Auschwitz,
Giorgio Ascarelli, che legò il proprio nome al Napoli, e Renato
Sacerdoti, fondatore con Italo Foschi dell’AS Roma, e colui che
fece costruire costruì il Campo di Testaccio, con le tribune di
legno e i colori giallorossi, su disegno dell’ingegner Silvio
Sensi, e costretto a nascondersi in un convento di frati in
quanto perseguitato essendo ebreo. Presenti anche Paolo
Poponessi e Roberto Di Veroli, autori di “Una stella in campo.
    Giovanni di Veroli. Dalla persecuzione razziale al calcio in
Serie A” (Persiani 2023), il direttore del Meis Amedeo
Spagnoletto, il presidente della Spal Joe Tacopina e il
coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico della
Figc Massimiliano Rizzello, con un videosaluto del presidente
della Lega Pro Matteo Marani.
   

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